Sarà che l'età che avanza mi 'costringe' a frequentare gente ormai molto più giovane di me, sarà che un po' per lavoro e un po' per curiosità innata i 'fenomeni' sociali li voglio conoscere e capire, sta di fatto che mi sono fatto convincere (con un ebook però...) a leggere un libro a caso del grande autore bresciano. Mi piace un po' di autolesionismo, ma solo un po'...
La storiella rimane in piedi per carità, con i fratelli che si amano/odiano come nel 99% delle famiglie, con il decesso del padre che devasta gli equilibri, con il lavoro che si perde, con i 'cervelli' in fuga, con l'insopportabile presenza delle donne che non sanno cosa fare...
Tutto, condito e infarcito con una narrativa e un linguaggio semplicesemplice, schiacciando in continuazione l'occhiolino al lettore e al marketing. Insomma una furbata.
Per carità, tutto degnissimo, tutto appropriato, senza particolari 'sbrodeghezzi' direbbe il papà Ginzburg. Ma c'è proprio poco tra queste pagine.
Questa è l'ultima fatica di Volo, non ho letto gli altri, e non intendo farlo, se non sotto minaccia armata da parte di qualche gruppo terrorista di qualche angolo del mondo.
Credo di non essere in target, credo di essere fuori dai suoi referenti, credo che la vita sia un'altra cosa, e soprattutto debba essere narrata in un altro modo.
A ciascuno il suo, scriveva Sciascia.
Ecco.