La strana coppia del business in America

Creato il 14 gennaio 2012 da Lalternativa

Spesso nel nostro Paese, si sente parlare di “fuga di cervelli”, di giovani che partono per andare in un’altra nazione a cercar fortuna. L’italica tradizione migratoria, in questi ultimi decenni, non è scomparsa, bensì si è andata modificando e, sempre più spesso, chi si sposta all’estero è gente, tra cui i giovani che hanno più qualifiche o, perlomeno, idee migliori.

Quelle idee e quella voglia di fare che, in qualche modo, in Italia non riusciamo a preservare, ma che regaliamo alle altre nazioni. Dietro ai dati delle statistiche, che mostrano come, molto spesso, siano i giovani meridionali ad abbandonare il comodo letto di casa, dietro ai luoghi comuni, dietro a tante belle parole, ci sono storie di persone normali, ragazzi  dalla faccia pulita, che non chiedono altro alla vita, se non di poter esprimere al meglio se stessi, facendo ciò che amano. E’ così che ho conosciuto Oscar Platone e Manuel Rebecchi, due italiani trentenni, nella bellissima cittadina di Sarasota, in Florida.  Un professionista specializzato nello sviluppo di business internazionali, Oscar e un vero e proprio self-made man, ormai naturalizzato in America da dieci anni, Manuel. Un figlio d’arte, quest’ultimo, cresciuto nel circo di sua zia Moira Orfei e un giramondo impenitente Oscar, cresciuto nell’ambiente della Chiesa Valdese, una minoranza protestante, presente in Italia da molti secoli.

Due persone, due storie, due vite, che viste così sulla carta, non sarebbe immaginabile vedere affiancate a lavorare insieme, giorno per giorno, su progetti importanti e di respiro internazionale. Invece, l’ambiente favorevole al business, le più agevoli condizioni fiscali e la mentalità meritocratica statunitense, stanno premiando questi due giovani che portano avanti ben sette imprese, tutte in ottima salute, insieme ad un team locale molto affiatato. Ogni giorno, supportano tanti italiani che vogliono sbarcare negli USA, avviando un’attività imprenditoriale ed aiutandoli lungo il percorso intrapreso. In questo momento, Real Estate, gli investimenti immobiliari, con i prezzi delle case a un minimo storico mai visto prima, sono il loro pane quotidiano, ma anche il circo (e come potrebbe essere altrimenti, vista l’esperienza di vita di Manuel, nel circo della zia Moira Orfei?) e un servizio di inoltro postale dagli Stati Uniti per tutti gli appassionati dello shopping a stelle e strisce, per mezzo del sito Global Express. Grazie alla società di consulenza American Boy, LLC, questi due “golden boys”, stanno offrendo a molti imprenditori e professionisti italiani, la chance di imparare un modo nuovo, più rapido ed efficace di fare business e di farlo soprattutto, a livello internazionale. Negli anni della globalizzazione, non è poco.

“La grande sfida” ha sostenuto Oscar Platone, ”è quella di offrire una piattaforma di sviluppo internazionale alle imprese e agli investitori italiani, un trampolino di lancio da cui partire: è proprio questo il senso del nostro servizio”. L’offrire una “base” da cui ciascuno, con le proprie idee, la propria forza e spinta imprenditoriale, possa confrontarsi in campo internazionale, partendo col piede giusto e affidandosi a chi già ha uno storico davvero importante alle spalle ed è quindi  in grado, di far evitare, ai propri clienti, un sacco di errori e passi falsi, che spesso si pagano a caro prezzo. Perchè è proprio questo il senso di un’attività altamente specializzata come questa: far risparmiare tempo ed errori, al fine di raggiungere l’obiettivo desiderato. “Interpreto il lavoro mio e quello di tutta la mia squadra, come il modo per risolvere i problemi dei miei clienti, sia andando a risolvere certe situazioni, magari iniziate coi migliori propositi ed arrivate ad un punto di stasi, sia impostando da zero, con le caratteristiche giuste,  operazioni commerciali e finanziarie che siano proficue, per tutte le parti in gioco” ha spiegato Manuel Rebecchi, conosciuto come “Manolo” da quelle parti. In fondo,  è  proprio questo il senso primario del fare affari,  del fare  business, cogliere l’esigenza del cliente e offrire una soluzione. Nulla di più e nulla di meno. Purtroppo, nella nostra piccola Italia, questa visione, in fondo semplice e lineare, sembra offuscata, come una vecchia fotografia in bianco e nero ritrovata in soffitta. E’ un vero peccato, l’Italia è un Paese ricco di “cervelli” che non sa sfruttare adeguatamente, ma che preferisce lasciare andare. “Cervelli” che, in poco tempo, riescono a fare del bene nelle altre nazioni e ne vanno a formare la parte sana della società. L’Italia, purtroppo, è sempre stata un Paese caratterizzato da una lunga storia d’emigrazione, basti pensare ai costanti flussi migratori che, in passato, hanno spinto numerose famiglie ad abbandonare il Sud Italia, per recarsi nell’industrializzato Nord o, addirittura, fuori dagli stretti confini nazionali.

L’aspetto forse più negativo, è vedere come le menti più vivaci e fervide, più propositive e brillanti, vadano via senza pensarci su due volte. Non si parla solo di ricercatori e studenti, ma anche di imprenditori e professionisti, che in tal modo, provocano un contraccolpo sociale ed economico dall’impatto molto forte.  Ma dove sta la soluzione? Questa la grande domanda a cui la società e le istituzioni sono chiamate a rispondere. Forse mai come oggi, la necessità di una risposta certa ed univoca, che generi il cambiamento da tanti invocato, viene sentita dalle generazioni più giovani, quelle a cui la casta e il clima economico che si è generato in anni di bunga-bunga e veline, sembra aver segato le gambe.

Nicole Cascione


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