Nel buio di una sala cinematografica aperta da poco in un quartiere vicino, Hugo viaggiava indietro nel tempo e vedeva dinosauri e pirati e cowboy, e vedeva il futuro, con robot e città tanto gigantesche da oscurare il cielo. (…) Nel buio del cinema vide per la prima volta giungle, mari e deserti. Avrebbe voluto andarli a vedere anche nella vita reale.
E’ un libro sullo sguardo, sullo stupore infantile davanti al potere delle immagini. Ed è forse il primo libro in cui sono le immagini a essere “illustrate” dalle parole.
Non è, però, un libro per l’infanzia. Non è nemmeno un libro per soli adulti. Non è un semplice romanzo. Non è un graphic novel. E nemmeno un libro di illustrazioni. E’, in verità, un po’ di tutto questo. E’ un libro ibrido, che attraversa generi e tradizioni, con riferimenti che vanno dalla letteratura ( Dickens e Hoffmann), al disegno, al cinema (il grande omaggio a Méliès).
Gustatevi, allora, le prime stupende venti pagine iniziali. Le immagini parlano da sole. Vi traspare tutta la passione per il cinema da parte di Selznick (andate poi a guardarvi i credits alla fine del libro). E la sua bravura. Grazie ad una fantastica cinepresa di carta veniamo così catapultati dal cielo, con la sua luna splendente, verso la città dalle mille luci, fin dentro l’affollata stazione. Qui incrociamo gli occhi di un ragazzino che si muove circospetto tra la gente e i mille corridoi e cunicoli dell’enorme edificio. Quale mistero lo accompagna?
Hugo ha un’ossessione, quella di riparare un misterioso e antico automa che proviene dal museo dove lavorava suo padre. Gli servono gli ingranaggi, e per procurarseli non gli resta che rubarli al giocattolaio (e che giocattolaio!) della stazione. Viene, però, sorpreso dall’uomo. Riesce a fuggire, ma perde il prezioso taccuino con i disegni sull’automa che il padre gli aveva lasciato.
È l’inizio di una meravigliosa avventura in mezzo a tante sorprese. Con “ l’uomo nero” che incombe ( l’ispettore ferroviario), Hugo si lancia con l’aiuto di Isabelle, una vispa ragazzina, e di altri inaspettati amici, alla scoperta della vita tra pericoli reali, meccanismi di ogni sorta e stupefacenti illusionismi (Ah, il cinema!).
Un libro che non si dimentica, da guardare e riguardare.
Abbiamo parlato di:
La straordinaria invenzione di Hugo Cabret
Brian Selznick
Traduzione di Fabio Baracchini
Mondadori, 2011
544 pagine, brossurato, bianco e nero - 18,00€
ISBN: 8804614153