Nelle notti senza luna, quando il mondo è avvolto dalle tenebre, si odono le sue strida, premonitrici di eventi malefici: ecco la strega!
“Ciò che si dice della strega, è più importante di ciò che essa fa” Julio Baroja
Più antica del cristianesimo, la strega avanza nella storia fin dalle epoche più remote col suo volto incantatore e bellissimo, o devastato da una vecchiaia turpe. Ma la strega non è solo malvagia, è anche l’altro nome della maga benefica dei greci e dei romani, è più simile a Circe la splendida incantatrice, che trasformava in porci i compagni di Ulisse.
La strega e la stregoneria ci sono da sempre, non sono state ne scoperte ne inventate. Da sempre hanno per compagni la notte e i demoni. La strega è una donna maledetta che, fin nell’età pagana, venne ritenuta capace di molte cose come far parlare i morti, preparare filtri d’amore o orinare veleno sulla testa di chi la sorprendeva mentre effettuava i suoi malefici.
Secondo certe credenze, la strix, attraverso le sue pratiche stregoniche, travolta dalla lascivia sessuale e dalle passioni, si vendicava rendendo impotenti gli uomini che osavano rifiutare il suo desiderio. Allora propinavano loro un filtro nel quale mescolavano foglie di fico selvatico cresciuto su una tomba, sangue di rospo, erbe velenose come lo iolco, ossa tolte dalle fauci di una cagna e midollo di bambino.
Essa era quindi una strega malefica, perfida, maligna e invidiosa, corrosa dalla cattiveria. Ma nel contempo anche una saggia, raccoglitrice impareggiabile di erbe, conoscitrice botanica, attenta, curiosa e sapiente, una guaritrice.
La sua conoscenza delle proprietà curative di alcuni vegetali aumentò nei secoli. Questo sapere, trasmesso da maestra ad allieva, giungerà fino alla strega del Medioevo e del Rinascimento.