La studentessa Viola Chieregato intervista la psicologa Milena Giacobbe

Creato il 12 aprile 2015 da Isa Voi @VoiIsa
MILENA GIACOBBE, psicologaLa giovane Viola Chieregato, studentessa della scuola secondaria di primo grado dell'Istituto Comprensivo Calvino di Galliate (2 B), ha intervistato la psicologa Milena Giacobbe.La studentessa coltiva molti hobby, tra i quali spiccano la scrittura e la lettura, oltre la musica e i viaggi.Ecco la sua intervista: 
MILENA GIACOBBE E’ UNA PSICOLOGA DELL’ETA’ EVOLUTIVA ESPERTA IN PSICOLOGIA SCOLASTICA, HANDICAP, ACCOMPAGNAMENTOAL CAMBIAMENTO PER LE FAMIGLIE, SOSTEGNO ALLA GENITORIALITA’ E PROGETTI SCOLASTICI E CREATIVIVorrei sapere che studi bisogna fare per diventare psicologo? È stato difficile?Dopo aver frequentato la scuola superiore si sceglie l’Università di Psicologia e dopo aver sostenuto tutti gli esami  e aver discusso la tesi, si diventa dottori in psicologia. Per poter fare lo psicologo non basta: bisogna fare un anno di tirocinio e sostenere un altro esame, l’Esame di Stato. Solo allora si può incominciare a lavorare.Non è stato semplice, alcuni esami sono stati più impegnativi di altri, ma con costanza e determinazione tutto è stato possibile.Come mai hai scelto questa professione?Mi è sempre piaciuto cercare di capire le motivazioni che spingono le persone a comportarsi in un certo modo. Stare con i bambini per me non è mai stato faticoso. Lo studio ha accentuato questa passione che fortunatamente sono riuscita a trasformare in professione.Che cosa vuol dire fare la psicologa? In che ambito lavori?Fare l psicologa significa cercare insieme alle persone che si rivolgono a me una soluzione ad un problema. I problemi solitamente sono una serie di condizioni che impediscono di vivere serenamente o di realizzare i propri progetti.Io lavoro principalmente con i bambini e le loro famiglie, accompagnando entrambi in percorsi i cambiamento delle abitudini e degli atteggiamenti che a volte in maniera inconsapevole causano infelicità. A volte poi mi occupo di scuola, sia dalla parte degli studenti che di quella degli insegnanti.Come si svolge il tuo lavoro?Solitamente i bambini stanno con me circa un’ora durante la quale si chiacchera, si disegna e si gioca. Pr gli adulti, invece, solitamente è sufficiente “parlare”. La frequenza delle sedute dipende dal problema presentato.Hai mai paura di sbagliare quando dici alle persone cosa devono fare per stare meglio?Nessuno ha la verità in tasca! Le decisioni vengono prese in accordo con la persona o la famiglia interessata. Certo, capita di non considerare alcuni aspetti, ma l’importante è mettersi in discussione e offrire il massimo della propria professionalità.Sei soddisfatta di questo lavoro?Sono soddisfatta di questo lavoro anche se a volte è difficile accettare di essere riuscita ad aiutare fino in fondo chi me lo aveva chiesto.Hai da poco aperto un blog. Per quale motivo? A cosa serve?Nella società odierna è importante essere presenti in rete per fornire alle persone che cercano risposte, un riscontro dettagliato e immediato. È un modo per proporre il mio approccio lavorativo, i miei metodi di intervento e le mie idee riguardo la psicologia evolutiva, frutto della mia esperienza.Consiglieresti ad un giovane di laurearsi in psicologia?Parte del mio lavoro è aiutare le persone trovare la loro strada. Quindi il miglior consiglio che potrei dare a un giovane è di cercare di realizzare le proprie inclinazioni e di metterci tutto l’impegno possibile, senza scoraggiarsiHai un aneddoto curioso da raccontare?Anni fa si è rivolta a me una famiglia per chiedere aiuto per il figlio di quattro anni che aveva problemi motori (non camminava ancora da solo nonostante non avesse alcun impedimento fisico). Durante il percorso di diagnosi la mamma mi chiese subito un appuntamento  durante il quale mi disse che il problema era risolto, quindi interrompeva le sedute. Mi meravigliai perché in realtà non era cambiato proprio nulla e cercai di spiegarlo alla madre. Lei insistette, felicissima dei risultati raggiunti! Mi sembrava fosse uno scherzo, perché ancora oggi i miracoli non mi riescono! Quando incontro questa signora ancora oggi mi riempie di ringraziamenti, ma il mio “occhio” cade sul figlio che purtroppo ha ancora ttte le problematiche di quando l’ho conosciuto.


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