La supercazzola del Renzi

Creato il 02 marzo 2011 da Demopazzia

Demopazzia
“Buongiorno Renzi, senta in molti si chiedono come mai lei sembra essere più apprezzato da elettori e politici di destra che non di sinistra. Lei cosa ne pensa?”
Renzi “Vede, lei non capisce, lei ragiona secondo schemi vecchi. Bisogna andare oltre le ideologie, sinistra e destra sono categorie che non esistono più, appartengono al secolo scorso, bisogna guardare avanti, bisogna parlare di cose concrete.”
Demopazzia “Ecco, appunto. Da quando si è messo in testa di rinnovare il partito, so che rottamare non le piace, non ha fatto altro che parlare del partito, ma ci può dire una o due cose che farebbe se fosse lei il candidato alla presidenza del consiglio per il PD?”
Renzi “No, guardi è l’ora di finirla di parlare di berlusconismo e antiberlusconismo, bisogna andare oltre questo modo di interpretare la politica altrimenti Berlusconi vincerà per i prossimi centocinquanta anni. Dobbiamo dare agli italiani un’alternativa, e per farlo dobbiamo parlare dei problemi concreti della gente.”
Demopazzia “Si ecco, proprio quello che le stavo chiedendo. Anzi più che dei problemi le stavo chiedendo delle soluzioni?”
Renzi “Ma Bersani a me sta pure simpatico, non è una questione di Bersani si Bersani no, è che il segretario del partito che io amo e di cui faccio parte avrebbe il dovere di raccontare che idee abbiamo per il futuro, non di continuare a fare le polemiche su Berlusconi.”
Demopazzia “Vedo che lei invece ama farle con Bersani invece di raccontarmi le sue idee per il futuro. Ne ha almeno una?”
RenziNo, vede, non è una questione di Renzi si, Renzi no, sono stato eletto come sindaco di Firenze un anno e mezzo fa e voglio continuare a fare il sindaco di questa città che amo.”
Demopazzia “Non mi pare che nessuno le abbia ancora chiesto infatti di candidarsi per qualcos’altro, ma la supplico, mi dica cosa dovrebbe fare il PD, una proposta?”
RenziIo dico una cosa semplice, si faccia una legge dove si dice che si può venire eletti in Parlamento al massimo tre volte e poi si va a casa, come d’altra parte è scritto nello statuto del PD”
Demopazzia “Si ma lei accusa gli altri di non parlare di cose concrete e poi se ne esce con una proposta così?”
Renzi “Noi diamo l’impressione di essere sempre avvitati su noi stessi di essere sempre a discutere di coalizioni e strategie e agli italiani di sapere con chi ci alleiamo interessa meno di sapere che cosa pensiamo. E non su questo punto siamo debolissimi. Non siamo in grado di dire tre cose chiare che ne so, su fisco, i beni culturali, sul rinnovamento della politica dimezzando i parlamentari. Dovremo parlare più dei problemi degli italiani e meno delle questioni del partito.”
Demopazzia “Infatti, è dall’inizio dell’intervista che provo a chiederlo.”
Renzi “Dobbiamo uscire da una dinamica nella quale continuiamo costantemente a lamentarci. Io non è che ho detto che dobbiamo dire a D’Alema, Veltroni e Bersani di darci quei posti. Io ho posto una questione politica e ho detto: Signori! Siccome è da vent’anni ci sono sempre i soliti cominciamo a cambiare i nostri, e ci ho messo la faccia.”
Demopazzia “Quindi usciamo dalla dinamica, non si lamenti, mi dica una cosa da fare per esempio sul tema del lavoro?”
Renzi “E comunque Bersani, non funziona e Vendola neppure, per non parlare della Bindi che non si sa neanche da quanto è che sta là. Qui si continua a parlare di alleanza con Fini, Casini, Di Pietro. Io dico intanto facciamo le primarie. In parlamento ci sono tutti i cooptati, hanno fatto il casting.”
Demopazzia “Ho capito, pero se la tarapia tapioca fosse un frasterno di lapislazuli con lo scappellamento a destra come se fosse antani, lei snari, oppure si asterrebbe?”
Renzi “Eh?”
Demopazzia “POPPA RENZI!!!! POPPAAAAAAA!!!!!”


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