La superficialità di chi denuncia la superficialità dei media

Creato il 22 febbraio 2011 da Giba1985
Marcello Foa ha scritto un'analisi per il Corriere del Ticino il cui titolo è "La rivoluzione maghrebina e la superficialità della stampa" per dimostrare come i giornalisti non abbiano notato come dietro l'ondata di ribellioni in Nord Africa ci sia la mano degli statunitensi. Nel pezzo leggiamo:
Il Daily Telegraph, ad esempio, ha scoperto – è non è stato smentito – che gli oppositori egiziani del movimento 6 aprile oggi esaltati come i coraggiosi condottieri anti-Mubarak usciti dai blog, dai social network , nell’autunno del 2008 parteciparono a un incontro a Washington al Dipartimento di Stato, durante il quale discussero di una rivoluzione democratica da far esplodere proprio nel 2011.
Foa, sul suo blog, scrive anche:
Quando poi si scopre che già nell’autunno del 2008 il Dipartimento di Stato convocava a Washington gli oppositori di Mubarak per preparare una rivolta democratica per… il 2011, tutto torna.
e poi linka anche l'articolo del Daily Telegraph, così possiamo leggerlo di persona, vedere il cable alla sua origine, e capire che non tutto torna:
  • un solo attivista ha partecipato all'incontro di Washington, "Alliance of Youth Movements Summit", organizzato da Movements, un'organizzazione non-profit che aiuta i giovani attivisti che hanno a che fare con i new media. Tant'è che - oltre al Dipartimento di Stato Usa - quest'organizzazione ha tra i suoi sostenitori Google e Mtv;
  • L'incontro non era al Dipartimento di Stato a Washington, ma a New York tra il 3 e il 5 dicembre 2008, quando Obama non era ancora insediato come presidente alla Casa Bianca né era insediata la sua amministrazione, e quindi non è una prova valida per far risalire all'amministrazione Obama le ribellioni in Egitto;
  • in quest'incontro non venne discussa la "rivoluzione democratica da far esplodere proprio nel 2011". In questo summit il giovane attivista egiziano tenne un discorso sul bisogno di un cambiamento democratico (e vogliamo negare questa necessità in uno Stato retto da trent'anni dallo stesso presidente?), incontro ufficiali del governo e membri di think tanks, ma anche altri giovani attivisti che gli offrirono sostegno;
  • L'attivista riferì di essere a conoscenza di un piano (non scritto) dei partiti e dei movimenti di opposizione ("Wafd, Nasserite, Karama and Tagammu parties, and the Muslim Brotherhood, Kifaya, and Revolutionary Socialist movements") per una transizione democratica. L'opposizione è interessata ad avere il sostegno della polizia e dell'esercito;
  • I redattori del cable giudicano "altamente irrealistico" l'obiettivo degli attivisti del movimento "6 Aprile" (a cui appartiene il giovane citato, di rimpiazzare il regime corrente con una democrazia parlamentare prima delle elezioni presidenziali del 2011. La maggior parte del lavoro dei partiti di opposizione e delle ong indipendenti verso tangibili e incrementali riforme all'interno del corrente contesto politico, anche se possono essere pessimisti delle loro chance di successo.
Il giornalista (che va detto è un signor giornalista) rende un cable semplicissimo e chiarissimo tassello di un puzzle cospiratorio e dietrologico, quando invece si poteva leggerlo e capire che non c'è nulla di più, e che l'articolo del Daily Telegraph che Foa ha letto dice altro rispetto quello che lui ha letto.
Se a tutto questo aggiungiamo che l'Egitto non è nel Maghreb ma nel Mashrek, credo che non si debba parlare di "superficialità della stampa" con toni accusatori.

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