Misure sicuramente di impatto. Misure shock per l’economia e il lavoro.
Vale 10 miliardi il piano presentato da Renzi per rilanciare l’economia e il lavoro. 10 miliardi di euro che da maggio resteranno ai cittadini. Era questo il momento più atteso della conferenza stampa, post Consiglio dei ministri, durato poco meno di due ore, in cui il premier Matteo Renzi avrebbe annunciato il taglio dell’Irpef a vantaggio dei lavoratori dipendenti e assimilati, ovvero i precari.
Un taglio basato sulle regole del 10.
10 miliardi per 10 milioni di italiani interessati, si tratta di circa 85 euro in più al mese. I destinatari del provvedimento sono coloro che guadagnano fino a 25mila euro lordi, che dovrebbero trovarsi in tasca 1000 euro alla fine dell’anno. 10 miliardi che non arriveranno dall’aumento della tassazione ma dai proventi revisione della spesa. Frutto delle politiche di austerità degli ultimi due anni e in continuità con una linea di responsabilità che stiamo iniziando a intravedere.
Il governo Renzi comincia rendendo le buste paghe più ricche per molti italiani. Soldi in più, destinati a parlare direttamente al paese. Soldi di ampio consenso, in contemporaneità delle elezioni europee che si svolgeranno a maggio, appunto. Renzi ha intenzione di tirare dritto: “Faremo la più impressionante operazione politica mai fatta a sinistra di recupero di potere d’acquisto per chi non ce la fa”. Il premier sa che solo con efficaci misure economiche potrà evitare gli attacchi (anche interni) che già sulla legge elettorale hanno fatto traballare il governo. Renzi lancia un messaggio politico forte, anche all’Europa rivendicando il principio che l’austerità non ci permette di uscire dalla crisi.
Un sostegno ai lavoratori italiani che però non risolve i problemi strutturali della nostra economia, ma un passo, sicuramente in avanti.