Continuano a succedere cose davvero molto, ma molto strane attorno al mercatino di Natale (tra mille virgolette) che sfigura Piazza di Porta San Giovanni in Laterano e che umilia la facciata della cattedrale di Roma e dei Palazzi Lateranensi. Uno sfregio in faccia alla chiesa più importante del pianeta.
Già ci siamo tornati su due volte. La prima per segnalare lo schifo di questa sottospecie di suk assurdamente autorizzato in un'area così delicata. Con banchetti ed espositori che nulla hanno a che fare con il mercato. La seconda quando abbiamo scoperto che il mercatino era, in realtà, sebbene questo non trasparisse da nessuna parte e non fosse pubblicizzato mai, la festa cittadina del partito politico Forza Italia e che l'autorizzazione per il relativo svolgimento era stata chiesta del "Responsabile Eventi" della sezione Lazio di Forza Italia stessa, tal Giordano Tredicine.In questo articolo, che vi invitiamo a rileggere con cura se volete capire qualcosa di più di questa strana brutta storia, ci chiedevamo come mai un partito chiedesse suolo pubblico per una manifestazione politica e poi favorisse la realizzazione di un mercatino di paccottiglia e merci varie nel quale di politico non c'era niente. Ci chiedevamo perché tutte le iniziative (convegni, beneficenza, presentazioni di libri) che venivano promesse nella richiesta di autorizzazione poi non risultassero pubblicizzate da nessuna parte, come mai non vi fosse un programma, una locandina, una grafica sebbene nella stesa richiesta di autorizzazione si promettesse di dare ampia visibilità a tutto.
Insomma la sensazione era di una iniziativa commerciale svoltasi o per finanziare un partito politico in maniera però surrettizia, senza dichiararlo (nessuno dei frequentatori del mercatino sa o può sapere di trovarsi in realtà dentro ad una manifestazione politica in piena regola), oppure di una manifestazione commerciale svoltasi grazie alla copertura di un partito politico, grazie all'appoggio di un partito politico che così viene strumentalizzato per ottenere autorizzazioni e vialibera per un evento che poi immediatamente si trasforma in altro.
Al mercatino di Natale di San Giovanni in Laterano, insomma, riferimenti alla politica non potevano essercene perché l'obbiettivo non era fare politica (benché a questo facesse riferimento l'autorizzazione), ma fare affari. E gli affari, nel commercio, si fanno rivolgendosi ad un pubblico più ampio possibile, senza fare divisioni come invece fa la politica. Quanti clienti del mercatino lo sarebbero stati ugualmente se avessero saputo con trasparenza e chiarezza che quella dove stavano spendendo i loro soldi era la Festa Cittadina di Forza Italia? Forse gli stessi, ma molto più probabilmente qualcuno in meno. E la differenza è la quantità di cittadini che sono stati ne più e ne meno raggirati da una comunicazione ingannevole.Ma le assurdità non sono finite qui. Visto che nel nostro articolo lamentavamo anche l'assenza di qualsivoglia spazio all'interno del mercatino che facesse pensare ad una manifestazione politica (non c'era nulla neppure lontanamente identificabile), gli organizzatori hanno provveduto anche a questo aspetto: in fretta e in furia hanno sbaraccato un povero banchetto collocato tra una rivendita di borse di pelle e un commerciante di tessuti e passamanerie (tutti articoli tipici natalizi, come promesso dagli organizzatori nella richiesta di autorizzazione) e ci hanno piazzato un fantastico stand di Forza Italia. Anche questo sarà sicuramente un caso, una fatalità.
Speriamo seriamente che i tanti che in questi giorni ci hanno promesso di intervenire su questa assurda storia (in primis il coordinatore della maggioranza, il consigliere comunale Fabrizio Panecaldo, ma anche gli amici del Movimento 5 Stelle che ci hanno preannunciato una interrogazione) si muovano immediatamente al rientro. Occorre sapere cosa è successo, dove sono finiti i soldi di questa manifestazione, chi li ha incassati, come sono stati scegli gli operatori e in base a quali parametri, ma sopratutto occorre definire che questo genere di cose non accadano mai più. Ne a Piazza San Giovanni ne altrove. Noi non molleremo la presa.