Per un istante ho pensato di essermi perso la sua morte, nel senso che questo è quel genere di film che si fa per celebrare i grandi personaggi che hanno abbandonato la loro occupazione per andare a concimare il terreno e invece Stephen Hawking è vivo e scorrazza ancora arzillo sulla sua carrozzella. (Ok, sull'arzillo non ci metto la mano sul fuoco).
Il fatto è che la prima moglie di Hawking aveva scritto questo libro che si chiama Travelling to Infinity: My Life with Stephen e mi sa che lei voleva guadagnarci subito due spicci e non le andava di aspettare la morte del vecchio, ché a quello gli avevano dato due anni di vita e poi invece è arrivato a 73 e quando cavolo se li gode lei i soldi dei diritti? E quindi ecco che La Teoria del Tutto è arrivato nelle sale con Hawking ancora vivo e vorrei proprio sapere se ha avuto il tempo di andarlo a vedere.
Che poi mi aspettavo un bel film sulla matematica e il cosmo e pensavo mi raccontasse qualche aspetto interessante e meno conosciuto della straordinaria vita di Stephen Hawking e invece mi son trovato d'avanti ad un film che si concentra in particolar modo sul triangolo amoroso, perché lo sappiamo tutti che gli intrecci amorosi appassionano il pubblico e quindi meglio calcare la mano su questo argomento e chi se ne frega se il racconto dell''atrofia muscolare progressiva (simile alla SLA, ma meno aggressiva riguardo alla tempistica) viene messo in secondo piano e narrato con un distacco terribile; e che ci frega se il lavoro di Stephen Hawking è completamente marginale e lui poteva pure essere un idraulico, che tanto non sarebbe cambiato nulla nella storia.
Voglio dire, io lo capisco che spiegare l'astrofisica alla gente comune non è semplice, però cavolo, se non siete capace fate un film su Renato Pozzetto!
Tutti d'accordo nel dire che Eddie Redmayne è stato molto bravo nel vestire i panni di Stephen Hawking e c'è chi dice che vincerà l'Oscar per la sua interpretazione, ma poi mi viene in mente il film francese Quasi Amici, dove veniva narrata la straordinaria storia del tetraplegico Philippe Pozzo di Borgo e del suo aiutante domestico Yasmin Abdel Sellou e penso che quello è stato proprio un bel film, che mi ha fatto piangere e ridere e sono uscito dal cinema con un mattone sullo stomaco per il tema trattato, ma una bella sensazione nel cuore e questo La Teoria del Tutto invece, mi ha lasciato con l'impressione di aver visto un pessimo biopic, che manderei in onda su Rete4 alle undici di sera.