La Teoria Genetica dell’Eva Africana

Creato il 15 luglio 2013 da Larivistaculturale @MePignatelli
Posted on lug 15, 2013 in Antropologia

“Il genere Homo è il risultato di un lungo processo evolutivo che sembra essere iniziato tra gli 8 e i 5 milioni di anni fa. In questo arco di tempo iniziano una serie di modificazioni anatomiche che portano un gruppo di primati antropoidi a raggiungere gradualmente la struttura corporea e il modello comportamentale dell’Uomo com’è oggi”, introduce cosi Alda Vigliardi allo studio della Preistoria, spiegando come ebbe origine la famiglia degli Ominidi, cioè la famiglia dell’Uomo moderno e dei suoi antenati fossili.

Gli Ominidi sono caratterizzati dalla stazione eretta e dalla bipedia abituale. La famiglia degli Ominidi si distingue in due Generi, Australopithecus e Homo.

Il genere Homo è diviso in tre specie: Homo Habilis (resti a 2.5 milioni di anni fa), Homo Erectus (resti a 1,7 milioni di anni fa) e Homo Sapiens (250.000 anni fa), nella cui sottospecie Sapiens appartiene l’umanità attuale.

Nel corso di Antropologia Fisica sono stata introdotta ad una scoperta, che i ricercatori chiamano la teoria dell’ “Eva Africana”. Questa teoria si basa su uno studio del DNA mitocondriale,  [semplificando, il mitocondrio è un organello intracellulare deputato alla produzione di energia], e la spiegazione è ottimamente riassunta nell’articolo di Wikipedia:

“In base all’assunto che un individuo erediti i mitocondri solo dalla propria madre, questa scoperta implica che tutti gli esseri umani abbiano una linea di discendenza femminile che deriva da una donna”, o gruppo femminile originario, aggiungo, “che i ricercatori hanno soprannominato Eva mitocondriale. Basandosi sulla tecnica dell’orologio molecolare che mette in correlazione il passare del tempo con la deriva genetica osservata, si ritiene che Eva sia vissuta circa 200.000 anni fa. La filogenia suggerisce che sia vissuta in Africa”.

Nel libro “Corso Introduttivo di Presitoria”,  Alda Vigliardi, professore di Paletnologia all’Università di Firenze, ha spiegato come, nella preistoria, sono rintracciabili “le radici di ogni attività dell’Uomo, sia materiali che spirituali”.

Senza scendere nei dettagli da corso universitario, sui dettagli delle culture litiche, delle strutture degli abitati o delle pitture rupestri, mi sembra interessante ricordare oggi – vista la mancanza di rispetto, e forse anche di conoscenza, di certi rappresentanti pubblici delle istituzioni italiane –  una teoria sull’origine dell’uomo,comunemente conosciuta -dai ricercatori –  come la teoria dell’Eva Africana.

 © Melissa Pignatelli


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