Tie-in, l’innovazione, la delusione e la felicità. Ogni qualvolta si accinge a uscire un prodotto tratto da una qualche opera nascono mille perplessità al riguardo. Se parliamo di un titolo dal valore di Il Signore degli Anelli poi, il tutto si quadruplica in un vorticoso vociare sulla rete. L’imponenza di una qualsiasi opera Tolkeniana o come in questo caso, ambientata nel suo universo, è disquisita a priori dai fan,ogliosi di mettere le mani su di un prodotto valido, capace di abbattere quel muro che separa il successo commerciale dal giudizio positivo di chi la saga l’ama. Terra di Mezzo L’Ombra di Mordor è un progetto davvero ambizioso e i ragazzi di Monolith hanno voluto metterci davvero tutta la loro passione e l’amore per quell’universo e ricreare una storia nuova e mai udita prima.
Il viaggio verso la creazione del gioco è stato lungo e complesso, ma ogni nuovo filmato, ogni prova di gameplay e ogni notizia dava una conferma: stavano creando un astro nascente del genere free-roaming. Qualcuno ovviamente ha avuto dei dubbi e dei tentennamenti, cosa giusta vista la quantità delle delusioni che abbiamo ricevuto ultimamente dai giochi tripla A. Questo sembra invece aver ingranato la marcia giusta, ma certamente non senza i piccoli difetti. Infondo parliamo di un titolo uscito in cross-gen e ciò ha sicuramente influenzato tutta la tabella di sviluppo. Non è stato facile, ma ecco la nostra recensione.
“Un anello per domarli…”
Celebrimbor, un antico elfo del mondo di Arda, appartenente alla stirpe Noldor e divenuto in seguito il fabbro più famoso del mondo forgiò gli anelli del potere. Ogni possessore dell’anello, credeva di essere potente, ma in verità, Sauron, l’oscuro signore di Mordor comandava ogni cosa grazie all’unico anello, forgiato da lui stesso. Un piccolo gioiello fatto appositamente per soggiogare e controllare tutti gli altri. Gli unici rimasti illesi da questa sete di potere furono i tre elfi con i loro anelli, ma Sauron non era felice e uccise Celebrimbor con la sua famiglia, impalandolo.
Molto tempo dopo, Tallion, il ranger posto alla guardia del Nero Cancello viene ucciso brutalmente con tutta la sua famiglia per mano di alcuni orchi, capitanati da Sauron. Parliamo del periodo posto tra Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli, quando le grandissime armate si preparavano segretamente per attaccare la Terra di Mezzo. La vita di Tallion non cessa con la sua eliminazione e proprio grazie a Celebrimbor, divenuto un Wraith, egli ritorna in vita in cerca della sua vendetta, ma in questo caso cercherà in primis di salvare la Terra di Mezzo dall’imminente arrivo delle forze del male. Lo spirito dell’elfo si lega in modo indissolubile a quello dell’uomo e con tempo i due impareranno a conoscersi e a dimenticare le differenze che scorrono tra gli elfi e gli uomini. Il percorso del duo verrà spesso aiutato da qualche personaggio secondario che ci accompagnerà per un breve tragitto e che poi ci lascerà al nostro destino. Dopo un’ottima caratterizzazione di Tallion e del Wraith ci ritroveremo dinanzi a dei personaggi quasi vuoti, che non ci lasceranno nessun emozione, lasciandoci con l’amaro in bocca.
Essendo un gioco ambientato nella Terra di Mezzo non potevano mancare i personaggi che ogni fan conosce e che tutti volevano vedere. Non vi diciamo nulla sulla loro identità, ma vi diciamo solo che il fan service in questo caso è stato davvero di alto livello e non disturba come potrebbe fare in certi casi. La campagna principale si attesta sulle 15 ore, ma ovviamente il tutto aumenta vertiginosamente se si intraprendono anche le missioni secondarie.
“Un anello per trovarli…”
Tallion e Celebrimbor cercheranno la loro vendetta contro l’impero di Mordor e in particolare contro il capitano che ha ucciso la famiglia dell’uomo. Il percorso per il raggiungimento della meta non sarà semplice, ma sarà costeggiato da ampi gruppi di rivali, orchi in cerca di potere e di sangue, che non perderanno tempo per farvi fuori senza minima esitazione.
Proprio dal punto di vista della struttura narrativa vale gettare ancora due parole per spiegare ciò che i ragazzi di Monolith sono riusciti a combinare con questo Terra di Mezzo L’Ombra di Mordor. Durante il nostro percorso dovremo fare in modo da eliminare alcuni capitani degli orchi, ma per farlo dovremo faticare parecchio. Il sistema di gioco messo a punto dagli sviluppatori, ossia il Nemesis System, ci metterà dinanzi a un mondo dinamico in cui alcuni orchi importanti conosceranno le locuzioni e le abitudini degli orchi e i loro punti deboli. Questa è infatti una particolarità da non sottovalutare. Dovremo far parlare gli orchi e per farlo potremo utilizzare vari metodi, ma quello più propenso all’utilizzo sarà quello stealth. Durante il combattimento con uno dei capitani utilizzeremo proprio quei punti deboli o se nel caso non dovessimo scoprirli affronteremo un nemico alla cieca, rischiando di perire miseramente. In quel caso grazie allo spirito del Wraith (l’elfo) ritorneremo in vita, ma l’orco non si dimenticherà di noi. Ci ritroveremo contro un avversario più arrabbiato e agguerrito che ci deriderà alla prima occasione. Questo sistema di gioco stravolge completamente ciò che noi ricordiamo degli altri titoli, che ci mettevano contro sempre lo stesso boss che dice sempre le stesse frasi pre registrate. La sensazione che da il gioco è quella di un mondo popolato da delle vere creature e difatti ogni orco nel gioco ha un nome proprio, che muore insieme all’orco stesso. Tutto ciò aiuta nella più totale immedesimazione in quell’universo che ogni fan sente suo e che grazie alle prodezze di Peter Jackson ha preso la sua fisica e una sua “fisionomia”. Non sarà difficile riconoscere le strutture architettoniche viste nei film e anche i personaggi e le loro armi ricalcano fedelmente la trasposizione cinematografica.
“Un anello per ghermirli…”
Innovare il gameplay al giorno d’oggi non è una cosa da poco e quasi sempre questo diventa in realtà un fallimento o un copia e incolla di qualche altro tipo di gioco. Dobbiamo anche ammettere che innovare oggi vuole spesso dire limare un tipo di gameplay e aggiungerci qualcosa di nuovo e non per forza stravolgere completamente le fondamenta, cosa che potrebbe rivelarsi l’errore più fatele del mondo. Basti guardare il mondo high tech, che per rinnovarsi migliora il vecchio fino all’inverosimile. Terra di Mezzo L’Ombra di Mordor potrebbe far storcere il naso a più persone inizialmente perché ha chiaramente un’impostazione che rimanda ai titoli più grandi importanti della scorsa generazione. Se prendiamo tutto il sistema di combattimento non potremo far altro che pensare al capolavoro creato da Rocksteady con i suoi Batman. Anche il sistema stealth risulta molto simile a Batman, soprattutto durante gli attacchi furtivi. La scalata, le corse e altri aspetti relativi ai movimenti invece ricordano senza alcun’ombra di dubbio Assassin’s Creed. Perfino la visione che possiamo accendere ci rammenterà la visione dell’aquila o la modalità detective.
Insomma, parliamo di un titolo che ha saputo prendere le parti migliori di entrambi i titoli e li ha uniti in un sinergico mondo vivo e movimentato. Durante un assedio dovremo stabilire bene le regole per un buon ingaggio, scegliere le vittime e solo dopo mietere morte come se non ci fosse un domani e in effetti non c’è nessun domani per chi cerca la vendetta, lo sanno tutti. Si tratta di un sentimento che ti logora dentro e pian piano ti rende vittima di te stesso. Una feature interessante è quella di poter arruolare gli orchi nelle proprie armate. Forse dire “armate” è un’esagerazione, ma rende l’idea. Potremo difatti prendere gli orchi e convertirli facendoli combattere per noi. Purtroppo i comandi si limitano al solo e semplice “attacco”, ma ciò basta e avanza per creare delle strategie per entrare nelle roccaforti nemiche. Oltre alle mosse che potremo usare con l’uomo ci ai aggiungo anche quelle da usare sotto le sembianze del Wraith e proprio queste ci aiuteranno innumerevoli volte non solo ad abbattere i nemici, ma anche a fuggire prima di dover spirare l’ultima goccia della vita.
A sorprendere durante il gioco sono l’enorme fluidità delle azioni e la grande mappa di gioco sulla quale ci ritroveremo a vagabondare da una parte dall’altra dello schermo. I spostamenti saranno sempre dettati dalla necessità di andare avanti con la storia e di non far perdere mai d’occhio la missione principale. Nonostante tutto, però, le missioni secondarie non entusiasmano come dovrebbero, ma infondo sono solo il contorno di un piatto ben più gustoso. Le armi messe a nostra disposizione sono solo tre, ma grazie al grinding e alla progressiva evoluzione del personaggio riusciremo a padroneggiare diverse tecniche che ci aiuteranno durante i combattimenti e soprattutto riusciremo a potenziare le armi rendendole piuttosto adatte a tutti i tipi di combattimento. Quindi nonostante la carenza di armi bianche, troveremo sempre un modo nuovo per portare al termine la nostra missione.
“E nel buio incatenarli…”
La grafica si sa, non deve essere per forza dirompente, ma deve funzionare ai fini della trama, del gameplay e dell’ambientazione. Con Terra di Mezzo L’Ombra di Mordor ci troviamo davanti a un prodotto completo sotto questo punto vista, anche se possiamo affermare che non possiamo nemmeno urlare al miracolo. Sicuramente uno degli impedimenti di questo deficit grafico è stata la cross gen, che ha costretto gli sviluppatori a lavorare su molteplici macchine, andando incontro ad altrettanto molteplici compromessi. Nulla da dire però, si tratta di un gioco che comunque fa la sua porca figura se confrontato con la concorrenza. L’ispirazione Jacksoniana ha permesso anche a coloro che non hanno mai letto i libri, ma solo visto i film, di godersi appieno la trama e di camminare in lungo e in largo per la terra che ci è concesso esplorare.
Le strutture architettoniche non ci lasciano dubbi e fin dal primissimo istante riusciremo a distinguere quelle create dalle forze di Mordor, che con una sorta di stile gotico cercano costantemente di elevare le punte verso il cielo, come un segno di onnipotenza, un modo per incutere terrore nei passanti. La vegetazione che troveremo nel gioco sembra anch’essa cambiata, soggiogata dalle forze del male e dalla crudeltà di chi abita quelle terre. E’ un processo evolutivo infondo. Gli esseri viventi modificano le proprie difese in base all’ambiente circostante. Cosi anche le piante mostrano i segni del proprio cedimento, della propria difesa e infine del cambiamento, che arriva inesorabile e cosi vediamo la decadenza ambientale nonché quella architettonica.
Sul PC la grafica risulta davvero eccezionale e grazie alle texture HD la Terra di Mezzo sembra davvero vera e viva. Purtroppo, però, i requisiti per avere le texture sono proibitivi e non tutti potranno sfruttare questa feature. Malgrado tutto, anche su console il comparto grafico è buono come abbiamo già detto e gira fisso a 60fps in 1080p. Niente da dire quinidi, Monolith ha fatto un lavoro davvero superbo con questo Terra di Mezzo: Ombra di Mordor.
COMMENTO:
Produrre un gioco ambientato in universo cosi ampio ed elaborato come quello in cui è ambintato Terra di Mezzo L’Ombra di Mordor è un atto di coraggio. Le problematiche sono tante e si rischia di andare verso il puro e semplice fan-service, senza dare niente di nuovo all’utente. Ebbene, questo gioco non è uno di questi. Si tratta di un prodotto che si basa su delle basi solidissime e l’intera struttura ne esce alta e resistente. La trama è nel complesso davvero niente male, anche se si perde in certi frangenti vuoi per la mancanza di tempo vuoi per la mancanza di voglia. Non si tratta di una storia che rimarrà nel cuore delle persone per degli anni, ma è un ottimo esempio di come un tie-in possa diventare un prodotto capace di accontentare tutti.
Il titolo vanta un sistema di combattimento preso pari pari da Batman e ciò ha giovato davvero tanto alle azioni sul campo, che sono veloci, ragionate e divertenti. Molto altro è stato invece ripescato da Assassin’s Creed, ma anche qui il tutto ha solo giovato al titolo. Il tutto è unito ad un Nemesis System che fa il suo incredibile lavoro creando un mondo vivo e movimentato. Gli orchi non solo hanno dei nomi e delle caratteristiche proprie, ma sembrano proprio degli esseri veri e si ricorderanno di voi nel caso doveste perire o fuggire. Anche il comparto grafico regge davvero bene l’arrivo di questa nuova gen, anche se sul PC i requisiti per avere le texture HD sono proibitivi per la maggioranza degli utenti.