Trema al passaggio della ‘povna, all’interno della Scuola Bestia. Anche se i piùcheretti (i nonno-maschilisti) potrebbero ben tremare un po’ di più.
“Falli tremare tu, ‘povna” – le dice Esagono dall’Help Desk in cui lei lo ha messo in questi giorni (“Sappi che se ho dei dubbi ti chiamo, in questi giorni. No, non è una richiesta, ma un’affermazione”; “Quando vuoi ‘povna, figurati, lo so che tu non chiedi”) – “ricordati che tu sei la Presidente. Se non ti rispettano, mordili alla caviglia; bastano un paio di ben assestati ordini. Poi vediamo chi resta a ballare”.
La ‘povna fa così, e loro si chetano. Anche se una relazione da ispezione non gliela leverà nessuno certo. Anche se a Scuola Bestia la fatica è tanta, che le cose funzionano male, o non funzionano. Le griglie sbagliate:
“Le rifai, per piacere?”
“Noi abbiamo sempre fatto così, sai, fino a quest’anno”.
Le domande della III prova che non tornano:
“Son troppo poche, ce ne vogliono il doppio”.
“Noi veramente facevamo così, fino a oggi…”).
Ed è allora che la ‘povna sbotta: “Sai, ti rendo noto che esiste una Commissione Esterna. Il cui scopo principale, pensa un po’, è proprio quello di evitare che persone come voi continuino ad accampare pretese tradizioni di istituto come fossero parola del signore, da recepire a bocca aperta. Dunque, più tu lo dici, e più io mi confermo che qui, da Presidente, il mio compito essenziale è proprio quello di impedire a questa legge vostra di continuare a imperversare”.
A Scuola Bestia, ormai, l’ambiente è questo: Ufficio Complicazione Affari Semplici. E anche la segretaria verbalista, TuttaTonda, in realtà si rivela un po’ troppo Goniometra; e presuntuosa; ed egocentrica. Parla parla, e poi combina niente. E la ‘povna non così che è abituata a lavorare.
Poi bastano due binari, e la musica cambia.
A Monastera il cielo è blu, e il sole risplende. Ci sono GiustaLegge, (Anti)Sistema e Empatica: in certe scuole è un piacere lavorare. La ‘povna arriva lì, e la vita va a posto. Poi arriva anche il terremoto (quello vero), ma non si trattiene troppo. La ScuolaBella, si sa, comanda anche agli eventi naturali.
L’esame scorre così, con (solo) alti o (solo) bassi. Un pezzo di testa, intanto, è puntato sulla città della scuola, sempre fisso. La ‘povna pensa alle sue bimbe. Se la cavano bene, come sempre, ma un pezzetto di lei vorrebbe essere con loro.
Da lunedì a oggi, si sono sentite tutti i giorni. E la ‘povna (che è contenta, ma un po’ stanca, e spesso sfastidiata dalla cialtroneria che la circonda) si porta nel telefono un certo sms, datato 19 giugno (alle ore 6.50). Recita: “In bocca al lupo anche a lei, presidente(ssa)!”.
Le parole della Testarda infrangono la piccineria dei piùcheretti – a ricordarle motivazioni e precedenze, come prezioso talismano.