La TETRA minaccia della tecnologia: campi elettromagnetici letali

Creato il 13 gennaio 2016 da Straker

Dal saggio intitolato “Incontri” (1998) del matematico ed informatico Jacques Vallée ricaviamo preziose informazioni a proposito dei dispositivi a microonde.
Scrive Vallée: “Negli ultimi anni, le grandi potenze hanno compiuto notevoli progressi nel campo delle armi basate sull’irradiazione di campi elettromagnetici e, in particolare sulla tecnologia a microonde, indicata con l’acronimo HPM (High power microwaves), tecnologia oggi usata per bloccare o bruciare gli hardware dei missili nemici, degli aeroplani e dei carri armati. I generatori di raggi (armi ad energia diretta, n.d.r.) adoperati nelle nuove armi includono i magnetotron, i klystron, i gyrotron ed i vicotron (oscillatori catodici virtuali). I vicotron funzionano attraverso pulsazioni con una potenza di venti gigawatts.
Un effetto biologico ovvio delle microonde è il riscaldamento dei tessuti. In esperimenti condotti sui ratti si è dimostrato che cambiamenti di pochi gradi di temperatura del cervello possono causare convulsioni, svenimenti ed amnesia. Anche microonde meno potenti, troppo deboli per riscaldare un tessuto, possono produrre conseguenze di una certa gravità, agendo sulle membrane cellulari (sull’equilibrio degli ioni calcio, ci ricorda Corrado Malanga, n.d.r.). Howard Wachtel ed i suoi colleghi dell’Università del Colorado hanno provato che l’attività delle cellule nervose può essere alterata da un unico impulso a microonde. Hanno inoltre osservato una ‘temporanea depressione dell’elettroencefalogramma dei roditori esposti a simili pulsazioni’.
Nel suo studio dedicato a questo tema, Keith Florig, esperta di questioni concernenti le radiazioni ionizzanti e non ionizzanti, osserva: ‘Le armi HPM che si limitano a stordire il sistema nervoso temporaneamente, come gli agenti chimici di breve durata, non sembrano costituire forze letali, ma le armi che accecano, ustionano o soffocano le persone fino a farle morire probabilmente saranno considerate un’integrazione aberrante degli arsenali’.
La Florig fa notare che ‘la differenza tra una forza disabilitante ed una mortale dipende in gran parte dalla lontananza della vittima. Perciò è arduo dimostrare che un’arma sviluppata per tramortire non possa essere fatale a breve distanza’’.
Il fisico britannico Barrie Trower, ex agente dei servizi segreti, conferma quanto asserito dalla Florig e da altri specialisti: le microonde sono un’arma micidiale contro la vita, la popolazione, il pianeta. Egli, in modo autorevole ed incontrovertibile, lancia l’allarme su un tipo di tecnologia non solo all’origine di varie patologie e problemi (inclusi i tumori e gli aborti spontanei), ma pure legata al controllo dei processi cerebrali: aggressività e letargia possono essere causate dall’irradiazione di particolari frequenze elettromagnetiche.
Soprattutto il TETRA è al centro delle preoccupazioni di Trower. TETRA (TErrestrial Trunked RAdio, originariamente Trans european trunked radio) è uno standard di comunicazione ad onde radio per uso professionale, con sistemi veicolari e portatili, adoperato principalmente dalle forze di pubblica sicurezza, dai militari e dai servizi di emergenza oltre che dai servizi privati civili. TETRA è uno standard ETSI, la cui prima versione fu diffusa nel 1995, raccomandata (sic!) dallo European Radio Communications Committee (ERC).
Oltre alle comunicazioni voce, sono possibili trasmissioni di dati a commutazione di circuito o a commutazione di pacchetto, ma comunque a bassa velocità di trasferimento (mai superiore a 28.8 Kbits/sec lordi, pur usando un’intera portante). La riservatezza o confidenzialità delle comunicazioni è ottenuta mediante cifratura delle trasmissioni, ricorrendo ad un’unica chiave comune a tutti gli utenti, oppure a chiavi individuali e di gruppo rigenerate su base sessione. In Italia il sistema TETRA usa le frequenze fra i 380 ed i 390 Mhz..
Benvenuti nella tetra realtà delle tecnologie distruttive!
Fonti:
K. Florig, The future battlefield: a blast of gigawatts, in Spectrum, IEEE, marzo, 1988
R. Jacobsen, H. Wachtel, in Atti del sesto incontro annuale della Bioelectromagnetics Society, Atlanta, 15-19 giugno 1984
J. Vallée, Incontri, Roma, 2015, pp. 232-234

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