La torre

Creato il 11 dicembre 2013 da Weirde

Non so se  a voi capita spesso, ma siccome io cerco sempre trame particolari, quando investigo fra I titoli stranieri usciti da poco, mi capita di imbattermi in idee veramente particolari che mi fanno chiedere: ma come caspita gli è  venuta in mente all’autore una cosa del genere? Mi è successo con il tasso mannaro, con l’unicorno vampiro che caccia in coppia col pavone vampiro, con l’alieno il cui sangue quando sgorga si trasforma in furetti vivi che scappano da tutte le parti…….le idee bizzarre non mancano e sono incappata nell’ultima della serie l’altro ieri.

Dunque, vi ho già parlato dell’autrice Jean Johnson, e della sua serie fantasy Sons of destiny, che già era molto fantasiosa. Nel caso non vi ricordaste ecco qui il link al post:

http://weirdesplinder.tumblr.com/post/54353264822/sons-of-destiny

Legata lievemente a quella serie, nel senso che è ambientata nello stesso universo, ha iniziato una nuova serie, di cui mi ha particolarmente colpito il primo libro:

Titolo: The tower

Autore: Jean Johnson

Inedito in italiano

Trama: Iniziamo col dire che in questo universo esistono delle sorgenti di potere, cioè luoghi in cui un giorno, non si sa perché, erutta un conglomerato di magia pura. Questi pozzi o nuclei di magia devono essere controllati da un mago, che ne diventa il guardiano, incanalando parte della loro magia, altrimenti creano problemi climatici o genetici alla gente del posto, e per evitare che dei maghi cattivi li usino per motivi distruttivi vengono spesso tenuti nascosti od occultati. Ora, un giorno, in una pianura è apparsa una sorgente di potere, ma non nel terreno o in una caverna come accade di solito, bensì nell’aria a circa dieci metri d’altezza o giù di lì. La gente, perplessa ha perciò iniziato a costruire un alta torre per contenere questa sorgente. Un magi si è legato ad essa e ha iniziato a custodire la sorgente e per impedire che altri maghi gliela rubassero, allontanandolo dal luogo e cerando loro un legame con la sorgente, ha riempito la torre di trappole e trabocchetti.

Col tempo molti ebbero notizia della sorgente, poiché non era nascosta come altre, ma in bella vista con la sua torre, e tentarono di espugnarla, ma tutti fallirono. La gente del luogo col tempo smise di avere paura che la torre finisse in mani nemiche e anzi si appassionò a vedere tutti questi avventurieri provare a superare le prove della torre. Ormai non erano solo maghi, ma anche soldati, avventurieri, gente che ci provava solo per il gusto di poter dire di avercela fatta. Insomma diventò quasi un gioco e si creò del turismo in quella città grazie alla torre. Ben presto il villaggio, ora città, divenne prospero grazie a questo ed il mago guardiano si chiese: perché non sfruttare ancora di più la cosa? Così grazie agli specchi magici in grado di trasmettere le immagini creò una rete di collegamenti e vendette i diritti di visione dei tentativi di espugnare la torre. Col tempo sempre più città, paesi e nazioni si abbonarono alla visione sui loro specchi magici e le avventure della torre divennero un programma  visivo di successo e gli avventurieri dei veri e propri eroi della gente che scommetteva su di loro e li pagava per vederli  in sfide specifiche all’interno di stanze specifiche della torre.

Ora ditemi se questa non è un’idea stramba in un romanzo fantasy, praticamente ha inserito un reality nel romanzo.

Comunque sia, queste sono le premesse al romanzo, la storia sia apre con Kerric, attuale guardiano della torre e della sorgente, che allontanatosi  solo per un giorno di riposo dalla torre, ne rimane chiuso fuori, poiché la sorgente viene attaccata tramite canali di potere, e la torre si chiude in modalità automatica impedendo a chiunque di entrare , persino a lui, rendendo mortali le trappole che lui invece aveva reso più innocue perché gli avventurieri altrimenti si sarebbero fatti troppo male durante il gioco.

Così per tornare alla sorgente, prima che un altro mago lo faccia prima di lui, Kerric dovrà superare le sue stesse trappole, ma per farlo, poiché anche se è un potente mago, diverse trappole richiedono più persone e forza bruta, gli serve un compagno, una donna  ad essere precisi, poiché lui è eterosessuale e la strada più breve per la sorgente passa per la sezione chiamata Serraglio, le cui prove sono di genere sessuale.

Così Kerric passa in rassegna le avventuriere più brave, con cui non gli spiacerebbe fare sesso e a cui non spiacerebbe fare sesso con lui. Purtroppo sono tutte donne alte e muscolose mentre lui, anche se bello, è molto basso. Per fortuna Myal un’avventuriera straniera lo trova attraente e così sceglie lei.

I due si avventurano nella torre, ma alle loro calcagna c’è un altro gruppo che li segue per spodestare Kerric….

La mia opinione: L’idea di partenza del romanzo con il reality magico, e di un protagonista per niente stile adone, mi attirava e la storia sarebbe anche stata carina, ma purtroppo l’autrice l’ha eseguita male. Infatti ci sta che il protagonista Kerric sappia già tutto della strada da fare e delle trappole da superare e come superarle, ma ciò toglie ogni pathos alla storia. Cioè invece di farci vedere l’avventura, abbiamo Kerric che dice alla sua compagna come superare le trappole in anticipo e tante volte neppure vediamo l’azione.

Peccato, perché avevo alte speranze per questo libro. Proverò comunque il seguito, ma togliere così ogni suspance è una cosa che l’autrice ha fatto anche in un altra serie che poi ho abbandonato e non mi spiego perché lo faccia.


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