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La tragedia del Giglio - Comandante inadatto, e la Compagnia naviga sui morti...

Creato il 19 gennaio 2012 da Andreakur
Da quello che si è detto, letto e visto in tv in questi due giorni, ci siamo fatti una opinione squallida dei personaggi che hanno caratterizzato il disastro della Nave sugli scogli dell'Isola del Giglio. Il comandante ha le sue colpe e penalmente ne risponderà, come è giusto che sia, ci sono telefonate e quant'altro che lo inchiodano alle sue responsabilità (come è lontano quel detto da vecchio lupo di mare recitante che "il comandante è l'ultimo ad abbandonare la nave quando questa affonda"...) ma la Compagnia di navigazione (senza far nome, già troppa pubblicità gratuita si è beccata) si sta comportando da furbetta, e a noi i "furbetti del quartierino" piacciono poco. Innanzitutto e anche piuttosto ovviamente, ha scaricato subito il comandante, additandolo come unico responsabile della tragedia e capro espiatorio della situazione. E' un po' come un allenatore quando fa la formazione e mette in campo gli uomini sbagliati: se un calciatore è un brocco la prima colpa non è sua, del giocatore, ma di chi lo fa giocare. L'impressione è che il comandante si comportasse così più o meno spesso, seguendo la "logica marinara" dell'inchino (così fan tutti, è stato più volta ribadito), atteggiamento di cui la Compagnia dovrebbe essere a conoscenza. Secondo: il comandante, prima di lanciare l'allarme definitivo e ammettere la situazione drammatica a bordo, ha telefonato più volte, e viceversa, alla Centrale operativa della Compagnia, la quale, ci permettiamo di desumere, avrà ordinato di "salvare il salvabile" in termini di nave ovviamente, non in termini di vite umane, dal momento che l'ordine di salire sulle scialuppe di salvataggio non è mai partito dal comandante della nave. Terzo: gli ufficiali, che viste le brutte avevano assaltato di fretta e furia la barchetta di salvataggio (s'è dato pure medico di bordo!) col comandante mentre i turisti, tra cui donne, bambini, anziani, cercavano di raggiungere le scialuppe e calarsi anarchicamente in mare, fanno parte del personale della Compagnia la quale come tale ne dovrebbe rispondere. Bisognerebbe poi pensare a radiare tutti quegli ufficiali macchiatisi di codardia e vigliaccheria. Terzo: il massimo dello squallore si è raggiunto ieri sera quando, sullo sfondo della Concordia ribaltata in mare, passava allegramente la gemella con altrettante 4 mila persone a bordo, con tanto di luci sfavillanti, ricchi premi e cotillons. Come se nulla fosse accaduto. Come se lì in mare, a poche centinaia di metri, non ci fossero morti, dispersi, feriti e traumatizzati. "The show must go on" per la Compagnia, ma è uno show che non conosce vergogna. Anche di fronte ai decessi dei passeggeri...

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