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“La Trattativa”, presentato il nuovo lavoro di Sabina Guzzanti

Creato il 05 dicembre 2013 da Stivalepensante @StivalePensante

L’intento è quello di parlare di un tema così delicato, come quello che riguarda la cosiddetta “trattativa tra Stato e Mafia”.

Uno scatto di movieplayer.it

Uno scatto di movieplayer.it

“Oggi ho presentato il film La trattativa agli esercenti. È andata bene. Farò tutto quello che posso per farlo uscire, è un voto”. Così Sabina Guzzanti annuncia via twitter la presentazione alle Giornate professionali di Sorrento del suo nuovo film dedicato alla trattativa Stato-Mafia , che arriverà nelle sale il prossimo anno distribuito dalla Bim di Valerio De Paolis.

Un tema di cui, dice la regista di “Draquila”, molto si parla ma che “in pochi, tra la gente comune, sanno veramente di che cosa si tratti”. Un argomento scottante, delicato, già affrontato nel libro di Maurizio Torrealta, “La trattativa. Mafia e stato: un dialogo a colpi di bombe” (Editori Riuniti, 2002): “Quello è stato il primo che ho letto e mi è piaciuto moltissimo, ma il film non è propriamente tratto dal libro di Torrealta”, spiega Sabina Guzzanti durante le Giornate di Sorrento, dove ha presentato due clip del film ancora in post-produzione.

“Dopo aver sviscerato l’argomento il più possibile – prosegue la regista -, ho incominciato a pensare a come poter raccontare questa storia così complicata, che si svolge nell’arco di almeno 20 anni e che si potrebbe approfondire all’infinito. Perché dentro c’è di tutto, dai servizi segreti italiani a quelli americani e israeliani, poi la mafia, la camorra, la ‘ndrangheta, i ministri, i carabinieri, l’esercito… una storia bella ricca e complessa”. Che alle orecchie della regista arriva durante la lavorazione del suo film precedente: “La prima volta che mi avvicinai all’argomento fu quando intervistai Massimo Ciancimino per “Draquila”, ma lì non potevo approfondire perché dovevamo raccontare un’altra storia. Ho scoperto molte cose, perché alla stessa stregua delle persone comuni ignoravo moltissimi aspetti della questione”.

Ed è proprio alla gente che Sabina Guzzanti vuole nuovamente rivolgersi con la realizzazione di questo nuovo film: “Dovevamo far di tutto per tentare di semplificare la complessità di tutta la storia, senza tradirne il senso, per far capire al pubblico di cosa si parla quando se ne parla. Per farlo, la raccontiamo in modo appassionante, rendendola un po’ simile a un giallo, qualcosa che si scopre mano a mano che il film va avanti”. Senza dimenticare un aspetto distintivo del suo modo di lavorare, però: “L’umorismo, sì. Perché credo che anche in un film di mafia non debbano mancare elementi di umorismo. Non si capisce perché bisogna essere sempre così retorici quando si affrontano determinati argomenti al cinema o in televisione: la retorica è uno strumento utilizzato per non far capire, per non raccontare i personaggi come realmente sono”.

Ancora in fase di post-produzione, “La trattativa” arriverà nelle sale nel 2014, con o senza finanziamento da parte del Ministero? “Abbiamo fatto l’audizione ma ancora attendiamo una risposta”, dice Sabina Guzzanti, che conclude: “Quel che è certo è che non è stato facile finanziare questo film…”.

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