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La trilogia del figlio soldato di Robin Hobb [Lo spirito della foresta #1]

Creato il 29 novembre 2012 da Nasreen @SognandoLeggend

Margaret Astrid Lindholm Ogden è una scrittrice americana che nel 1995 decide di utilizzare lo pseudonimo Robin Hobb per pubblicare romanzi di genere fantasy. Nata nel 1952 in California, ha pubblicato diverse storie di fantascienza.

Dal 1983 al 1992, ha pubblicato le sue opere sotto il suo primo pseudonimo di Megan Lindholm. Con questo nome l’Autrice pubblica romanzi che si rifanno al fantasy contemporaneo, mentre quelli pubblicati come Robin Hobb sono caratterizzati da uno stile medievaleggiante.

Attualmente vive a Tacoma, nello stato di Washington.

Sito dell’Autrice: www.robinhobb.com

 

Trilogia del figlio soldato

1. Lo spirito della foresta (Isbn: 978-88-347-1520-8)
2. Il mago della foresta3. I rinnegati della foresta

 

La trilogia del figlio soldato di Robin Hobb [Lo spirito della foresta #1]
Titolo: Lo spirito della foresta
Autore: Robin Hobb (Trad. L. Palestini)
Serie: Trilogia del figlio soldato, vol.1
Edito da: Fanucci Editore (Collana: Collezione Fantasy)
Prezzo: 24,00 €
Genere: Adult Fantasy
Pagine: 656 p.
Voto:
La trilogia del figlio soldato di Robin Hobb [Lo spirito della foresta #1]

La trilogia del figlio soldato di Robin Hobb [Lo spirito della foresta #1]
La trilogia del figlio soldato di Robin Hobb [Lo spirito della foresta #1]
La trilogia del figlio soldato di Robin Hobb [Lo spirito della foresta #1]

Trama:Il regno di Gernia, dopo una sanguinosa guerra contro i Landsing, ha perso tutte le regioni costiere. Re Troven ha deciso di espandersi nelle selvagge terre dell’Est, le cui foreste sono abitate da un popolo misterioso, dalla pelle striata e ancora dedito alla magia. L’intento è costruire una strada che, attraversando le foreste, raggiunga le Montagne Barriera e apra una nuova via di commercio per il regno. Il giovane Nevare Burvelle, secondogenito di un ufficiale di cavalleria eletto dal re al rango di nobile per il valore dimostrato in battaglia, secondo la tradizione è destinato a calcare le gloriose orme del padre. Fin da piccolo segue una rigida educazione militare, ma durante l’addestramento impartito da Dewara, un guerriero della tribù dei Kidona, la sua vita cambia per sempre. Ignaro di un destino più grande di lui, Nevare entra all’Accademia di cavalleria, ma ben presto dovrà affrontare ciò che l’arcana magia di Dewara gli ha lasciato insieme alle cicatrici che ancora segnano il suo corpo. S’immergerà così in misteri arcani e sconvolgenti, e scoprirà poco a poco di avere un ruolo fondamentale nello scontro fra mondi così diversi tra loro, il cui destino alla fine dipenderà da lui.

 

Recensione
di Molly68

Credetemi, è stata dura dare alla mia autrice preferita tre stelline e mezza, tuttavia questo primo volume della sua pur premiata trilogia non mi ha fatto sognare come al solito. Ma partiamo dal principio.

Il romanzo ha un’ambientazione tutta nuova. Dal simil-medioevo dei Sei Ducati passiamo a un mondo che somiglia molto all’America del XVIII secolo, in cui la gerarchia societaria ricorda quella del feudalesimo europeo, con sprazzi di contemporaneità. Dato che l’Autrice ha dovuto costruire scenari totalmente nuovi rispetto a quelli in cui si è mossa per anni forse si è dilungata troppo nel tentativo di farci comprendere ogni dettaglio politico-geografico-culturale, a discapito della narrazione vera e propria. Nuovi regni, nuovo assetto della società, nuove razze e culture: la Hobb ci tiene a far percepire l’atmosfera decadente che aleggia su queste civiltà, comunicando al lettore una sensazione costante di angoscia dovuta alle rigide tradizioni, alle misteriose popolazioni che abitano le foreste, alla difficoltà di ambientarsi che hanno i Nuovi Nobili in un mondo assolutamente dotato di credibilità.

Secondo il suo stile, l’Autrice costruisce nei minimi particolari l’universo in cui fa muovere il suo protagonista, ma Nevare Buvelle è lontano anni luce dal carisma di Fitz o dal fascino di Wintrow. Anche la sua è una storia di crescita e maturazione, ma forse la narrazione in prima persona e il solo punto di vista del protagonista limitano le possibilità del personaggio. Anche l’Assassino, anche i Mercanti erano “umani”, fragili, pieni di contraddizioni, ma questo figlio soldato manca del pathos che solitamente la Hobb mette nei suoi personaggi, non ha la profondità psicologica del Bastardo né lo spirito avventuroso dei Vestrit.

Il giudizio migliora durante la lettura (i caratteri più interessanti compaiono quando Nevare inizia a frequentare l’Accademia e qui anche la trama guadagna ritmo), ma resta molto al di sotto degli standard cui siamo stati abituati dall’Autrice. Anche la storia è lontana dagli intrecci brillanti e avvincenti che animano di solito i suoi romanzi. Si intravede a sprazzi la maestria narrativa; lo stile è piacevole e pulito come sempre, ma inficiato da una trama poco entusiasmante e forse troppo prevedibile, anche se va detto che l’equilibrio narrativo viene ristabilito nel finale (che sembra autoconclusivo ma in realtà non lo è).

Un appunto alla scarsa qualità della confezione che, nonostante un prezzo molto impegnativo, lascia molto a desiderare in quanto a editing (vi sono molti refusi gravi, errori ortografici, sviste grossolane) e forse condiziona anche un po’ il giudizio complessivo sul testo.

Essendo una “hobbiana” convinta, però, mi riservo di darvi il mio giudizio definitivo su questa saga non appena avrò completato la lettura dei successivi due volumi. Nel frattempo, a chi non conoscesse questa Autrice dalla penna magica, consiglio di avvicinarla leggendo la Trilogia dell’Assassino.


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