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La triste eredità del tempo materiale: da Giorgio Vasta a Luigi Ricca

Creato il 26 marzo 2013 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

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Nella desolata e sonnolenta Palermo del 1978, tre anomali undicenni trovano una linea comune di pensiero nei comunicati di rivendicazione che le Brigate Rosse rilasciano nell’ambito del sequestro di Aldo Moro. I tre, Nimbo (protagonista principale e voce narrante), Volo e Raggio, affascinati dal linguaggio e dal decisionismo delle BR, decidono così di formare il N.O.I (Nucleo Osceno Italiano), una cellula terroristica che, dopo alcuni atti di semplice e bambinesco teppismo scolastico, trascendono qualsiasi limite con il rapimento e il lento e terribile omicidio di Morana, loro introverso e isolato compagno di classe. Questa la trama de “Il Tempo Materiale”, che lo sceneggiatore e disegnatore Luigi Ricca ha tratto dall’omonimo romanzo di Giorgio Vasta edito nel 2008 dalla Minimun Fax. La graphic novel di Ricca è una profonda riflessione sulla costante inadeguatezza del “paese” Italia e sul male primigenio; male che prende in prestito il volto innocente e inverosimile dei tre componenti del N.O.I. Tre bambini precoci e degenerati che scimmiottano la cronaca nera nazionale e i loro particolari “paladini”. Bambini i cui ragionamenti, contorti e alieni, instillano angoscia e sgomento nel lettore. Allora è necessario conoscerli meglio. È importante capire e sapere che potrebbero esistere.

Conosciamoli dunque.

I COMPONENTI DEL N.O.I

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Nimbo (non si conosce altro nome) è il ragazzo che crede nella forza del linguaggio (ma non riesce a esprimersi), tanto da identificare i suoi familiari con delle parole: madre-spago, padre-pietra, fratellino-cotone. Sensibile (a modo suo) verso gli animali (punzecchia con un ferro appuntito un vecchio gatto morente, ma poi ne piange la morte). E’ Innamorato segretamente di Wimbow, una bambina muta (Nimbo che crede nelle parole ma ama il silenzio), ma un pezzo di filo spinato è l’unico pegno che riesce a offrirle. Una contraddizione umana e la crepa nascosta del gruppo.

Volo/Scarmiglia è il maschio alpha e ideologo della compagnia, quello che non arretra mai dalle sue idee. Carismatico, implacabile e metodico, riesce velocemente a soggiogare gli altri due membri del gruppo, portandoli addirittura a un omicidio da lui lungamente premeditato.

Infine c’è Raggio/Bocca che, come suggerisce il suo soprannome, fa parte della ruota, cioè del gruppo, la fa funzionare ma ne rimane un semplice componente. È il braccio armato di Scarmiglia, talmente bisognoso di far parte della compagine e di condividerne le idee da portare a compimento gli ordini più folli e tremendi.

La graphic novel di Ricca è divisa in due fasi ben distinte (formazione-azione), che seguono la costante discesa nei meandri della follia e della fascinazione che il linguaggio e le parole hanno sui protagonisti, tanto da determinarne la percezione del mondo circostante e, di conseguenza, le azioni.

FORMAZIONE

Nella prima parte assistiamo alla costituzione implacabile e decisa del gruppo. Un gruppo (apparentemente) paritario, strutturato su uno studio attento del comportamento sociale delle api, che odia il dialetto, l’ironia (il principale male italiano secondo loro, la conformismo sociale, la media borghesia ma anche lo sporco proletariato. Allora arrivano i soprannomi e le teste rasate. La creazione dell’Alfa-Muto, un loro linguaggio privato basato sulle posture delle icone pop dell’epoca, come ad esempio le spalle arcuate di Adriano Celentano in Yuppi Du. Un replicare azioni calcistiche fino all’assoluta sincronizzazione dei movimenti del collettivo. Le lezioni di pedinamento.

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L’Alfamuto

AZIONE

La triste eredità del tempo materiale: da Giorgio Vasta a Luigi Ricca

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Le idee e i concetti si trasformano in fatti concreti contro il sistema scolastico. Il rogo di una parte delle attrezzature scolastiche e il primo comunicato del collettivo armato NOI, estrapolato da un verso della sigla di un noto programma televisivo. L’ennesima trasformazione dell’ironia popolare in messaggio minaccioso, un altro sfregio all’Italia del “volemose bene” e alle sue bandiere televisive. L’incendio della macchina del preside è l’anticamera del passo finale, il rapimento e l’omicidio di Morana: il “nemico” Morana. Un nemico che viene legato e chiuso in minuscolo cubicolo di cemento, un nemico che viene estratto solo per essere torturato in modo ignobile e improponibile, un nemico che muore in silenzio: senza bisogno di parole. Il capobranco Scarmiglia/Volo non è soddisfatto e, colpito da un’improvvisa gelosia infantile, organizza così il rapimento e l’omicidio di Wimbow, l’amore segreto del compagno Nimbo. Per somma ironia, il gruppo che condanna i luoghi comuni del sentire italiano crolla proprio a causa di uno di uno di quelli. Volo mette inconsapevolmente/consapevolmente fine al N.O.I. Inizio e fine del Tempo Materiale.

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Il lavoro di Ricca si presenta come una dolente e gelida fiaba nera, nerissima. Una fiaba che sembra richiamare più volteil Pinocchio di Collodi, poiché Nimbo assomiglia a un moderno burattino di carne che mente a se stesso. Estraniato e visionario, incapace di resistere alle sue pulsioni e più volte visitato dai suoi personali e macabri grilli parlanti. Il gatto vecchio e ammalato, un piccione deforme, una delle sue adorate api; le sue coscienze. Uno sguardo duro e senza mezzi termini sulla precarietà degli affetti e dell’incomunicabilità tra l’Italia dialettale e la nuova Italia da avanspettacolo e da barzelletta. L’Italia del Berlusconismo e della televisione. Una nazione dagli ideali contrastanti rimasta in balia degli eventi, piena di buoni propositi ma dai pochi e deludenti risultati. Cito una frase dell’opera:”l’Italia è una grande macchina metabolica capace di rendere plausibile ogni cosa”, anche un gruppo terroristico composto da tre undicenni. Tre bambini che prendono come esempio comportamentale le Brigate Rosse perché parlano in modo diverso, elegante, preciso e persuasivo. Loro non rimangono in balia degli eventi, agiscono, impongono, seppur con la violenza, la loro volontà.

Un’immagine ben rappresenta questo lavoro e il suo messaggio. I tre amici, prima di diventare piccoli brigatisti, si radunano alla “Radura del Porno”, una distesa di terra ricoperto di arbusti e rovi dove solitamente i più coraggiosi infilano le mani per trovare delle riviste per adulti. Quando Bocca/Raggio introduce la mano in uno spazio angusto, vediamo adagiati sul fondo del terreno vecchie banconote, Big Jim abbandonati, fumetti e tanta altra carta stampata: gossip, sesso e cronaca . Un caos primordiale, la superficie sotto cui si muovono le pulsioni più segrete e irrefrenabili e i ricordi di un’infanzia ormai passata e un futuro con poche sicurezze.

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La Radura del Porno (clicca per ingrandire)

Bravo l’autore a mantenere la scrittura fredda e virtuosa dell’opera originale e a riproporre in immagini questa viscerale visione del nostro paese. Il suo stile sporco, graffiato e dalle anatomie distorte, ben s’addice alla natura oscura dell’opera, delinea alcuni personaggi difficili da dimenticare. La sua rappresentazione della straziante morte di Morana è una Via Crucis dell’orrore, della sofferenza, un lento martirio che lascia attoniti e disturbati.

 Nota stonata è la caratterizzazione del personaggio principale Nimbo. Nel libro originale era esaminato il profondo rapporto con il fratello minore e quello distaccato verso i genitori. Il suo “strano” e conflittuale amore per gli animali e per i cuccioli. Il suo dolore per la morte del vecchio gatto malato. Il rapporto con Wimbow e la difficoltà nel relazionarsi a lei sono lasciati un po’ troppo ai margini. Particolari che non compaiono nel lavoro di Ricca e che, comunque, scalfiscono il valore dell’opera solo in caso di lettura del libro di Giorgio Vasta. Anche così Il Tempo Materiale è una delle letture obbligate di quest’anno.

Abbiamo parlato di:
Il tempo materiale
Luigi Ricca
Tunuè, 2012
128 pagine, brossurato, bianco e nero – €14,90
ISBN: 9788897165439

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