La tristezza del decoro urbano ad personam. Nuova specialità dell'attuale giunta? Ma i manifesti abusivi vanno combattuti tutti, senza preferenze

Creato il 17 febbraio 2014 da Romafaschifo
Davvero un post che non avremmo mai voluto scrivere. Perché testimonia in maniera lampante (anche se le due foto non sono abbastanza per costituire una prova inconfutabile e dunque dovrete fidarvi della nostra parola) come gli strumenti del decoro urbano e del relativo pronto intervento - guarda caso il corpo scelto dei Pics della Polizia Locale di Roma Capitale è finito sotto le dipendenze del Sindaco - stiano diventando un'arma di difesa d'immagine dell'amministrazione e non tanto di difesa di immagine della città.

Insomma, signori: se un manifesto abusivo parla male del sindaco si toglie in fretta e furia con gran dispiegamento di uomini e mezzi; se un manifesto abusivo parla di altro, pur essendo abusivo, può restare lì.

Rewind a giovedì scorso. Quel giorno, il 13 febbraio, escono due (almeno due) campagne abusive sulle plance delle pubbliche affissioni (e sui muri, sulle cabine telefoniche, sui cartelloni, sui contenitori di abiti usati...) di Roma Capitale: un delirante manifesto del Movimento Sociale Europeo che dà dei 'papponi' a Marino e al suo inner circle (Cattoi e Tricarico); un manifesto del Nuovo Centro Destra. Talmente nuovo da promuoversi con mezzi come l'affissione abusiva, magari andando a coprire chi invece la tassa per l'affissione l'aveva pagata.


Al mattino dunque la città si trovava ricoperta di questi due ordini di manifesti, a plance alternate. Durante la giornata gran lavorio di addetti del decoro urbano che si accaniscono contro i manifesti più antipatici lasciando in pace quelli, sempre abusivi, più innocui.
Risultato alla sera? Come da fotografia. Alcuni impianti resi illeggibili dall'intervento degli uomini dell'Ama, altri intonsi. A voi i commenti.

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