Mi è venuta voglia di leggere qualcosa scritta da lui. Quando vado in montagna penso che i suoi insegnamenti possano tornarmi utili. Non so se un giorno riuscirò a scalare il K2 però quello che ci ha lasciato Bonatti potrà sempre farmi da guida e da supporto.
In definitiva, stando così le cose, si deve dire purtroppo che anche questa vicenda squallida del K2 è entrata a pieni voti nell'omertoso cerchio delle più basse storie nazionali che rimangono insolute. Però c'è ancora una qualche speranza di spezzarlo, quel cerchio, per risanarne il contenuto. Capace di infrangerlo sarà soltanto, lo ripeto, un futuro più attento ai valori e anche più responsabile di quanto non è stata la nostra epoca. Ci vorrà insomma un'Italia finalmente capace di far emergere con fermezza la parte migliore di sé, per uscire dal pernicioso declino in cui si trova. Ma questo, io, non arriverò a vederlo.
Tra l'altro, come appreso dal blog dell'amico Sassicaia ho scoperto che la persona che ha amato Bonatti negli ultimi 30 anni, non l'ha potuto vedere negli ultimi momenti. Colpa di un pezzo di carta manante. Roba da terzo mondo. Lui invece era un extra-terrestre