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La tubercolosi in età pediatrica e adolescenziale fa ancora paura: le nuove linee guida

Creato il 17 giugno 2014 da Antonioriccipv @antonioricci

A livello mondiale, la tubercolosi ancora oggi è la seconda causa di morte tra le malattie infettive dopo l’HIV. In età pediatrica ed adolescenziale fa ancora paura.
Ogni giorno nel mondo più di 200 bambini al di sotto dei 15 anni muoiono di tubercolosi ma, in un anno,oltre 74.000 decessi potrebbero essere evitati grazie ad una diagnosi precoce e all’uso di trattamenti adeguati e innovativi (dati OMS 2013).

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Nei bambini, purtroppo, la diagnosi di tubercolosi non sempre è facile perché i soggetti nei primi anni di vita possono più facilmente, rispetto ad un adulto, avere colture negative, radiografie del torace con reperti equivoci e manifestazioni cliniche atipiche.
Nei più piccoli, inoltre, l’infezione tubercolare presenta un maggior rischio di progressione a malattia attiva: nei due anni successivi all’infezione il rischio di sviluppare la malattia è del 15% circa negli adolescenti, del 24% nei bambini tra 1 e 5 anni e del 43% in quelli sotto l’anno di età.
In Italia la tubercolosi in età pediatrica rappresenta, nella maggior parte dei casi, una malattia prevenibile e curabile ma è fondamentale impostare misure terapeutiche mirate al bambino e all’adolescente, tenendo conto del fatto che attualmente molti farmaci potenzialmente utili non sono registrati per l’uso pediatrico e che il loro uso potrebbe fortemente complicare la gestione terapeutica di ogni singolo caso.


Alla luce di questa realtà sono state pubblicate le nuove linee guida per la prevenzione, la diagnosi e la terapia della tubercolosi, proposte dalla Società Italiana di Infettivologia Pediatrica (SITIP) e dalla Società Italiana di Pediatria (SIP), hanno coinvolto esperti di molte altre Società Scientifiche quali la Società Italiana di Neonatologia (SIN), la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS), la Società Italiana di Malattie Respiratorie Infantili (SIMRI), la Società Italiana di Immunologia e Allergologia Pediatrica (SIAIP), la Società Italiana di Cure Primarie (SICUPP), ERS Consilium, STOP TB, l’Associazione Microbiologi Clinici Italiani (AMCLI), la Società Italiana di Malattie Respiratorie (SIMER), l’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri (AIPO), laSocietà Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT), la Società Italiana di Chemioterapia (SIC), la Società Italiana di Farmacologia (SIF), la Società Italiana di Scienze Infermieristiche (SISI) e il Moige
Nelle nuove linee guida viene sottolineato come per la diagnosi di TB in età pediatrica e adolescenziale risulti fondamentale un’accurata anamnesi, mirata ad indagare l’avvenuta esposizione al batterio della tubercolosi, Mycobacterium tubercolosis, quindi un eventuale contagio per via aerea con un soggetto con TB bacillifera tramite saliva, starnuto o colpo di tosse, o con persone provenienti da aree endemiche.
Particolare rilievo è dato, poi,dalla presenza di condizioni mediche associate che favoriscono l’immunosoppressione, come la malnutrizione, l’infezione da HIV e la terapia con corticosteroidi o farmaci immunosoppressori.
Anche l’esame clinico riveste un ruolo di fondamentale importanza nella diagnosi di TB: devono essere accuratamente valutati i segni e sintomi suggestivi di malattia attiva, quali la tosse cronica, la perdita di peso, l’astenia, la sudorazione profusa, la febbre, il dolore toracico, l’emottisi (perdita di sangue con la tosse) ed il distress respiratorio. Purtroppo nessuno di questi segni e sintomi consente da solo di fare diagnosi.
Riguardo la diagnosi, da oltre un secolo, dal 1908, il test cutaneo alla tubercolina è lo strumento diagnostico di riferimento per rilevare l’infezione da Mycobacterium tubercolosis sebbene le linee guida analizzino nel dettaglio anche anche test disponibili con uno schema di approccio basato sulle evidenze che tenga in considerazione l’età del paziente e la presenza di una eventuale immunocompromissione.
Particolare spazio nelle linee guida viene, poi, riservato alla terapia. In particolare, si possono trovare indicazioni su come trattare la TB polmonare ed extrapolmonare con un dettaglio delle formulazioni farmaceutiche disponibili e dei dosaggi raccomandati.
Viene sottolineata, inoltre, l’importanza dell’aderenza alla terapia ed indicato come effettuare il follow-up del paziente pediatrico con TB.
Viene riportato, poi, come gestire gli eventi avversi e quando sono necessari trattamenti adiuvanti con corticosteroidi o vitamine. Inoltre, nel documento è dedicato ampio spazio alla gestione delle forme di TBmultiresistente e del trattamento del soggetto immunocompromesso.
Le linee guida forniscono, anche, precise indicazioni riguardo il ricovero per un bambino con sospetta TB, le norme relative all’eventuale necessità di isolamento, le regole per la riammissione in comunità ed, infine, disciplinano la gestione dei contatti dei casi di TB.
Insomma linee guida molto aggiornate e complete in una realtà che vede un riaffacciarsi della tubercolosi sulla scena delle malattie infettive anche nel nostro paese.



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