La Turchia di Mustafa Kemal

Creato il 17 aprile 2015 da Apregesta7 @regesta_ap

Un reportage giornalistico del 1922-23 girato dalla Pathé News ci mostra con grande efficacia l’affermazione della giovane nazione turca di Mustafa Kemal nata dalle ceneri dell’Impero ottomano. Le truppe turche entrano trionfalmente a Costantinopoli  prendendo il posto delle forze alleate: la didascalia daterebbe le prime immagini all’ottobre del 1923 .  Il servizio si apre dunque con l’appropriazione, da parte dell’esercito turco, di Costantinopoli, abbandonata dalle potenze occidentali dopo la firma di trattati internazionali (trattato di Losanna). Altra didascalia (00.03.49): Anatolia…”Idol of Turk nationalists makes tour of Asiatic Turkey. Mustapha Kemal Pasha inspects the activities  of the civile  and military administation”: sotto il colbacco appare Mustafa Kemal, il grande vincitore di Gallipoli e imminente padre di tutti i turchi Ataturk, che assume, di fronte al suo esercito, pose napoleoniche (“note Napoleonic pose oh the Turk leader”, recita ancora la didascalia).

Il servizio sembrerebbe tornare indietro nel tempo:  nel ’22 Atene perdeva Smirne, occupata nel 1919, per il contrattacco turco.  Nella città, abitata da folte comunità greca e armena, scoppiò un rovinoso incendio (forse appiccato dall’esercito turco, ma la responsabilità non è accertata): e le immagini, ancora una volta, ci restituiscono con estrema precisione lo spaventoso scenario, le popolazioni in fuga dalle fiamme, il soccorso dei profughi (immagini per noi, cittadini del XXI secolo, così familiari!) … Molto  interessante è il commento del servizio giornalistico sui quartieri in fiamme: stanno bruciando le case degli armeni, 7 anni dopo il genocidio, quel massacro di cui si parla in questi giorni per l’intervento di papa Francesco e la risoluzione votata il 15 aprile dal parlamento europeo che invita la Turchia, in occasione della commemorazione del centenario del massacro il 24 aprile, al riconoscimento del “genocidio armeno”, all’apertura degli archivi e all’inventario del patrimonio culturale armeno distrutto, alla riconciliazione tra i due popoli.


Per approfondire (oltre l’archivio di British Pathé):

Ian Black, The Armenian genocide, The Guardian, 16 aprile 2015

Matteo Tacconi, Armeni, la memoria negata nel centenario del genocidio, Reset, 14 aprile 2015


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