Questo è un po’ di quello che ho trovato al di là di immagini di repertorio, profumi di spezie e montagne -letteralmente- di baklava e lokum, e frasi come “un crocevia tra Oriente e Occidente, dove convivono modernità e tradizione”, oppure “un paese dove il tempo sembra essersi fermato, e la vita segue il ritmo delle stagioni”.
E quasi quasi mi chiedo: ma perché c’è gente che in Turchia ci vive e ne scrive invece basandosi sugli stereotipi e sui clichés più scontati, più fuorvianti, più fasulli, più dannosi per chi la legge?
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