Una vivisezione garbata, precisa, dettagliata, attenta e critica dell’offerta televisiva sempre piu’ nutrita e variegata; “La televisione serve a tutti e guardare i programmi settimanali è importante, dunque cosa ne pensate del debutto finanziato dagli italiani di “Nuovo servizio”, 200.000 milioni di euro ha raccolto e 250.000 il costo a puntata, come andrà”? Chiede ai suoi ospiti il conduttore. “Speriamo che vada bene, anche se il mezzo non è di massa…un trionfo…qualcosa di nuovo che farà parlare”, sono in sintesi le risposte di Oscar Giannino, Bernardo Iovene, Giuseppe Cruciani, chiamati ad analizzare i tg e i mezzi d’informazione, partendo dal caso Merkel-Sarkozy che: “Ci ha fatto parlare e molto, il modo in cui la comunicazione politica, si è intrecciata. Tutto è partito da una risata, alla conferenza europea e la Tv ha reagito con telegiornali vari, che hanno dato ognuno la propria versione”. “Fiducia al presidente…pesante ultimatum…caso Italia…reazioni sulla fiducia a Berlusconi…
Nessuno in un primo tempo mostra agli italiani la risata, poi arriva un comunicato stampa e allora i Tg si comportano così: ” Non accettiamo lezioni da altre parti…Berlusconi risponde per le rime…polemiche sull’ironia di Sarkozy…le allusioni sono frutto di un malinteso…il Sarcozy ridens accende dibattiti, ride bene chi ride ultimo…è stato un equivoco”…La provocazione in studio è chiara, la domanda altrettanto. “Strano vedere che i Tg il giorno prima ignorino la notizia poi la diano per scontata”, incalza Bernardini. “Non mi stupisce, afferma Giannino, succede da anni, tutti i giorni”.
Oltre all’informazione dai palinsesti televisivi è sparita anche la satira, l’unico superstite. Maurizio Crozza con Italialand, guarda caso anch’esso in onda su La7, che risulta essere la rete più versatile ed equilibtata, seguita da laureati e colti, fedelissimi a Ballarò e a Milena Gabanelli con Report, che rimane, per la gente il sostituto del servizio pubblico. Del resto lo stesso Crozza ci chiede:” Italiani, non siete contenti di abitare nel paese più divertente del mondo”? C’è da domandarsi se non ci vorrebbero più appuntamenti che toccano i fili scoperti di questa Italia, per riuscire a tornare un paese civile.
Non c’ è stupore in questa secca risposta, risulta evidente che i personaggi nel tempo siano meno significativi, la trasmissione è un pretesto per il dopo. I protagonisti attentamente selezionati nel carnet umano, sono dei gadget che faranno incasso nelle discoteche e negli spazi televisivi. Il programma, è divenuto ormai una replica, priva di novità, con un’immagine italica distrutta dall’ignoranza, dalla volgarità e stupidità, che non soddisfa più nemmeno la voglia di voyeurismo. Tutto scontato, conosciuto e ruotato attorno a prestanti esemplari con le loro storie sentimentali mediatiche che forniranno materiale per l’intrattenimento tv.
Paura di rischiare, carenza di autori, potrebbero essere fattori importanti su cui riflettere, certo che risulta difficile costruire un futuro se alla domanda di Bernardini di quanto la critica sulle fiction sia impietosa, il direttore di Rai Fiction, come il collega, difendono il proprio operato e quello della loro struttura. Il prodotto non è affatto imposto dal target “vecchio” di Rai1, spiega Del Noce, “Noi lo scegliamo, il prodotto, tenendo conto anche di quelle che possono essere le generazioni che devono affacciarsi al mondo della fiction”. “Ritengo che ci sia da parte della stampa una preclusione rispetto a ciò che è televisione.Critiche negative? Ce ne importa abbastanza poco. Loro continuano a vendere sempre meno giornali, noi continuiam
Ottimi presupposti per non cambiare nulla.
Arrivederci a sabato prossimo.