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La Tv dei politici di bassa tacca

Creato il 10 settembre 2013 da Laperonza

 

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Lo chiamerei effetto Brunetta questo nuovo modo di comunicare in televisione, impostato dai telegiornali moderni e prontamente accolto e perfezionato da gente con scarse doti comunicative ma, con ogni evidenza, con molto più scarse cose da dire. I politici di una volta, tra i tanti pregi e difetti che avevano, quando venivano intervistati rispondevano alle domande di getto, pensando al quesito e dando una replica adeguata e calibrata.

Oggi il giornalista non fa la domanda, almeno noi non la sentiamo, e il politico interrogato non risponde ma cita, con una cantilena degna di un bambino di seconda elementare che recita a memoria una poesia di Rodari, una frase che si è pazientemente costruito in precedenza. Me li vedo: schiere di tecnici della comunicazione, consulenti, esperti di questa e quella materia arrovellarsi per studiare la prossima perla che ci elargirà la Lorenzin al microfono del Tg1. E l’effetto sarà quello voluto: l’appiattimento del dibattito, la morte del confronto, la noia mortale dell’elettore che, sfinito da tanta pochezza, piano piano spegnerà il cervello aspettando la pubblicità per una parola di conforto.

Luca Craia


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