La twitterizzazione dei pensieri e lo Slow Reading

Creato il 17 luglio 2010 da Angeloricci @angeloricci
I nostri cammini sulle vie del web duepuntozero sono destinati, a volte, a fare incontri casuali che poi si rivelano fondamentali. Succede di imbattersi nell'account twitter di Nessun Dorma. E di trovare un suo link che rimanda ad un post del blog di Giorgio Dell'Arti. Il titolo ha tutti i crismi della provocazione: Ribellarsi a twitter e leggere con lentezza.
Sarà che il fondatore e l'anima del movimento Vivere con lentezza mi pare sia originario della città in riva al Ticino. Sarà che la città in riva al Ticino è quella dove mi sono laureato. Sarà che, tutto sommato, a me la lentezza piace. Sarà che da sempre sono un seguace di Carlìn Petrini e di Slow Food. Insomma lo Slow Reading mi trova anche d'accordo. Massì, basta con libri di cento o centocinquanta pagine. Riscopriamo la lettura di pesanti tomi e leggiamoli lentamente.
Ma come tutte le connessioni, anche questa non è priva di fascino. Un post contro la twitterizzazione trova su twitter il luogo d'elezione per essere diffuso.
E allora io mi terrei twitter e mi terrei anche Lo Slow Reading e continuerò a leggere sia libri di cento pagine che tomi che di pagine ne hanno mille. E farei una bandiera di quella citazione con la quale il post di Dell'Arti si conclude: "Alcuni libri vanno assaggiati, altri inghiottiti, pochi masticati e digeriti".
Buona lettura (lenta) e buona digestione (possibilmente veloce).

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