La vaccinazione nel cane e nel gatto :quali rischi?

Da Alexprota


La scelta di vaccinare un cane o un gatto è una decisione molto importante che a volte può compromettere la salute del vostro amico a quattro zampe. Si vaccina quando il sistema immunitario ha raggiunto una certa maturità, altrimenti si rischia che gli anticorpi non vengano prodotti dal paziente vaccinato. In soggetti allergici, o affetti da malattie autoimmuni, la vaccinazione non dev’essere praticata, altrimenti si rischia di alterare ancora di più il sistema immunitario.
Tanti vaccini, tante sostanze tossiche In campo umano le soglie di sicurezza internazionali per la concentrazione di mercurio per le vaccinazioni pediatriche è di 25 microgrammi con l’antidiftotetanica e 12,5 con l’antiepatite B. In campo veterinario questa concentrazione è più che raddoppiata, inoltre va considerato anche il peso dell’animale che, per alcuni cani non supera i 2 kg (alcune razze toy arrivano a 1 kg ,1 kg e mezzo): immaginate la quantità, in proporzione, che riceve un cane di piccola taglia che viene vaccinato contro la rabbia, con una concentrazione di mercurio 0,1 mg/ml cioè 100 microgrammi /ml.
Si fa presto a capire perché i cani e gatti di piccola taglia sono spesso i più colpiti da encefaliti post vaccinali, inoltre i metalli pesanti provocano problemi al sistema immunitario, con disfunzioni e conseguenti malattie autoimmuni. Se pensate che spesso è usanza vaccinare tutti gli anni con la trivalente; che in alcune zone viene fatta la vaccinazione per la leptospirosi ogni 6 mesi (alcuni vaccini con una nuova variante ogni anno); che spesso per l’antirabbica (per i passaporti o le manifestazioni cinofile) è richiesto il rinnovo annuale, appare subito evidente quanto alluminio e mercurio i nostri animali assumono nell’anno, senza pensare poi ai vari antiparassitari che in alcune zone vengono somministrati ogni mese. Il danno da tossicità associato alla disfunzione immunitaria è quello che poi provoca i fenomeni infiammatori degenerativi da cui partono molte neoplasie. In soggetti sensibili la vaccinazione può inoltre scatenare reazioni gravi come encefaliti, nefriti, diabete tipo 1, artriti , miositi. Come ridurre il numero delle vaccinazioni Molti vaccini specificano nei loro bugiardini che l’immunità dura
per lo meno fino a 3 anni e alcune università del Nord America hanno accertato che l’immunità di alcuni vaccini dura più di 7 anni: perché vaccinare tutti gli anni se l’organismo non lo richiede? I veterinari possono suggerire al proprietario il test degli anticorpi vaccinali (Vacci-Ceck): con un semplice prelievo di sangue, in meno di 20 minuti, si accerta se il cane o il gatto sono coperti dal vaccino e si decide se rimandare o meno la vaccinazione all’anno successivo. Così facendo si evitano i tanti problemi immunitari e da disfunzione d’organo che conseguono a protocolli vaccinali male gestiti. Il grosso problema rimane il fatto che difficilmente il veterinario riuscirà a identificare la malattia conseguente alla vaccinazione perché, tranne alcuni casi, i sintomi spesso non arrivano subito a ridosso del vaccino, ma dopo alcuni giorni. Questo ha come conseguenza una scarsa soglia di attenzione sul problema vaccinazione: purtroppo il piano vaccinale continua a essere applicato senza porsi fondamentali interrogativi, e a pagarne le conseguenze sono prima di tutti i nostri amati animali domestici.

Il grosso problema rimane pero’ il fatto che difficilmente il veterinario riuscira’ ad identificare quella malattia conseguente alla vaccinazione perche’ tranne alcuni casi i sintomi spesso non arrivano subito dopo aver praticato la vaccinazione ma dopo alcune settimane o mesi .
   Reazioni post vaccinali:
A)   Cute: Prurito non stagionale, Eritemi, Pododermatiti, Otiti, Irritazione Perianale, Blefariti.
B)   Apparato Gastro-Intestinale:  Vomito , Diarrea, Flatulenza, Meteorismo, Reflusso Gastro-Esofageo, Malassorbimento, Stipsi alternata  a  Diarrea.
C)   Apparato Respiratorio:  Riniti, Sinusiti, Sindromi Simil-Asmatiche Ricorrenti.
D)   Apparato Oculo-Congiuntivale: Congiuntiviti ricorrenti, eccessiva lacrimazione.
E)   Apparato Uro-Genitale: Cistiti ricorrenti.
F)   Sistema Nervoso: Iperattività, sbalzi d’umore, crisi epilettiche, irritabilità.
dott Alessandro Prota
www.alessandroprota.it