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LA VALLE DEI DOLMEN SUL GARGANO. Megaliti e riti del Sole nel territorio di Monte Sant’Angelo

Creato il 24 settembre 2015 da Crono @Amaraterramia
LA VALLE DEI DOLMEN SUL GARGANO. Megaliti e riti del Sole nel territorio di Monte Sant’Angelo “LA VALLE DEI DOLMEN SUL GARGANO. Megaliti e riti del Sole nel territorio di Monte Sant’Angelo”, Andrea Pacilli editore, Manfredonia 2015, p.p.253, circa 600 foto a colori, euro 25,00.  Il libro verrà presentato venerdi 25 settembre 2015, alle ore 17,30, presso la sala conferenze del Castello di Monte Sant’Angelo.
Sono sempre stato molto preciso nel segnalare i miei ritrovamenti all'opinione pubblica, tramite la stampa, alla Soprintendenza alle Amministrazioni del territorio e al Ministero, incoraggiato dalla conferma di autenticità del primo ritrovamento e convinto che gli altri megaliti potessero costituire la “zona dolmenica” individuata dalla Soprintendenza, ai cui esperti chiedo di intervenire e proseguire lo studio della zona cui appartiene il primo dolmen ufficializzato su mia segnalazione. Non possono essere attribuite a pura casualità le tante caratteristiche comuni agli altri megaliti segnalati, la loro posizione a distanza di richiamo, l'orientamento al mare, le tracce dell'intervento dell'uomo ed i particolari percorsi, scavati nella roccia con profondi solchi e grossi fori, che fungono da collegamento fra i vari megaliti. Si riporta la sensazione, visitando ripetutamente tutta la valle, che le suggestive costruzioni megalitiche già individuate, vogliano comunicare il proprio messaggio e invitare gli studiosi del nostro tempo a indagare ulteriormente sulla civiltà antichissima di cui sono testimoni, sulla montagna del sole, il Gargano. Ritengo, infatti, che la spiegazione più logica, il filo conduttore dell’insediamento dolmenico sia il Sole, dio della vita, cui sono dedicati riti propiziatori, sacrifici e tutti gli aspetti della vita quotidiana della comunità neolitica, testimoniati da altri elementi osservabili nella zona, come lo sperone di roccia lavorato dai primitivi e posto in un punto sopraelevato per rilevare dei fenomeni e “riferirli” agli altri componenti della comunità, come anche un secondo sperone anch’esso a forma di prua di nave, lavorato dall’uomo, alto circa venti metri, a strapiombo e orientato verso il disco del Sole traguardandolo di profilo, durante il solstizio d’inverno o come i tanti percorsi segnalati da monoliti o menhir, ormai crollati sul terreno. Al di là di ogni suggestione, comunque, e di ogni passione per la mia terra d’origine, la valenza della zona dolmenica è di grande importanza, vivido documento delle nostre origini e sarebbe già possibile organizzare un percorso per visitatori e appassionati, per consentire loro di fruire della conoscenza dell’insediamento dolmenico di Pulsano-Valle Spadella, così come importante istituire una zona ecomuseale. Potrei dire “hoc erat in votis”, il mio scopo era questo: attirare l’attenzione di Ministeri, Soprintendenze e di tutta la comunità scientifica su “ La Valle dei Dolmen”, nelle sue caratteristiche e nelle sue funzioni, nei messaggi palesi e in quelli ancora da decifrare affinchè l’intero villaggio neolitico venga protetto e tramandato a chi voglia e sappia riconoscervi le proprie radici. La copiosa e accurata documentazione fotografica, filmica e cartacea che ho prodotto in questi anni, è stata diffusa il più possibile non solo presso le autorità competenti ma anche presso studiosi ed esperti di tante nazioni del mondo suscitando reazioni positive ed entusiastiche, confermate durante le stesse visite al sito.  Contemporaneamente, gli Enti competenti stanno predisponendo gli opportuni accertamenti. Monte Sant'Angelo ha alle spalle una storia gloriosa ed è sede di monumenti importanti che l'Unesco ha dichiarato “Patrimonio dell'Umanità”. Vorrei che in un prossimo futuro, anche “ La Valle dei Dolmen” potesse ricevere tale, prestigioso, riconoscimento. Gli eventi umani hanno senso solo se possono vantare ciò che è stato e proiettarsi verso ciò che sarà.
Distruggere il passato, quindi, significherebbe vanificare il presente e annullare il futuro.
RAFFAELE RENZULLI


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