L’ultimo romanzo di Arthur Conan Doyle con protagonista Sherlock Holmes
Fra tutti gli avversari che Sherlock Holmes ha dovuto affrontare nell’arco della sua lunga carriera il professor Moriarty è stato sicuramente il più pericoloso. L’avventura narrata ne “La valle della paura” vede il terribile scienziato, nascosto dietro un’insospettabile copertura, fare sfoggio del consueto malefico talento e progettare un piano criminale che lo stesso Holmes non esita a definire «geniale». Ma anche nell’organizzazione lucidamente predisposta da Moriarty non tutto funziona a dovere.
Quarto e ultimo dei romanzi che hanno per protagonista l’investigatore inglese, pubblicato nel 1915 molti anni dopo “Il mastino dei Baskerville”, “The valley of fear” presenta uno degli intrecci più complessi e avvincenti creati dalla penna di sir Arthur Conan Doyle per il flemmatico e infallibile detective del 221B di Baker Street. L’ennesimo capolavoro del maestro indiscusso della detective story.
Per via della stessa vicenda nonché della tecnica narrativa (storia avvincente, ritmo serrato e tensione palpabile) può essere considerato un archetipo dei moderni thriller: il tema centrale è, infatti, la caccia all’uomo, capace di generare nel lettore un buon grado di suspense commista ad una sensazione di tensione. Non mancano altri elementi di forte impatto: il coinvolgimento di potenti associazioni segrete, lo spionaggio, infiltrazioni e blitz di agenti investigativi, tutte componenti inusuali per il genere giallo o poliziesco dell’epoca.
Il libro è diviso in due sezioni: nella prima si racconta il delitto e la soluzione dello stesso da parte di Sherlock Holmes, nella seconda vengono narrati gli antefatti della vicenda.