Magazine Astronomia

La variegata geologia di Plutone: i canyon congelati del polo Nord

Creato il 26 febbraio 2016 da Aliveuniverseimages @aliveuniverseim

Una nuova immagine appena pubblicata dalla NASA evidenzia come la geologia cambi radicalmente sulla superficie di Plutone. Questa vista mostra i canyon congelati del polo nord, in una zona informalmente chiamata Lowell Regio, in onore di Percival Lowell, che ha fondato il Lowell Observatory ed ha avviato la ricerca grazie alla quale è stato scoperto il pianeta nano.

Il canyon più ampio vicino al polo nord, segnato in giallo nell'immagine annotata qui sotto, è largo 75 chilometri con una valle tortuosa, in blu, che lo percorre per tutta la lunghezza. Più ad est, un altro canyon si delinea quasi parallelo, in verde, ed è largo 10 chllometri. Queste caratteristiche sono la prova di un' antica attività tettonica su Plutone. Le pareti degradate sembrano indicare una topografia più antica rispetto ad altre presenti sul pianeta nano, oppure potrebbero trattarsi di un materiale più debole e quindi maggiormente alterabile.
Ancora più ad est si snoda un'altra valle, in rosa. Il terreno in basso a destra nell'immagine sembra essere ricoperto da una patina che ammorbidisce e nasconde in parte la geologia su piccola scala, "addolcendo" il paesaggio.
Grandi pozzi dalla forma irregolare, in rosso, in basso a destra, larghi fino a 70 chilometri e profondi 4, sembrano delle vere e proprie cicatrici in questa regione: potrebbero indicare zone in cui il sottosuolo ghiacciato si sciolto o è sublimato, causando un collasso.

La variegata geologia di Plutone: i canyon congelati del polo Nord

Credit: NASA/JHUAPL/SwRI

Questa immagine è stata ottenuta dal Ralph/Multispectral Visible Imaging Camera (MVIC) quando la sonda della NASA New Horzons si trovava a 33.900 chilometri di distanza da Plutone, 45 minuti prima del massimo avvicinamento durante lo storico fly-by del 14 luglio 2015.

Il colore, anche se migliorato nella rappresentazione, mostra una composizione insolita: i rilievi sono più giallognoli ma il terreno svanisce verso un grigio bluastro uniforme scendendo verso quote e latitudini più basse.
I dati in infrarosso rilevati dalla sonda da New Horizons indicano che il ghiaccio di metano è abbondante in tutta la Lowell Regio, mentre il ghiaccio di azoto è praticamente assente.
" Una possibilità è che i terreno gialli corrispondano ai depositi di metano più antichi che hanno subito maggiormente gli effetti della radiazione solare rispetto ai terreni blu", ha spiegato nelreport Will Grundy, del team del Lowell Observatory di Flagstaff, in Arizona.


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog