La Velina perfetta

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

Tra poco ripartono i casting per le due nuove Veline di Striscia, quindi dopo tante polemiche torna tutto a posto, perfino il nome che da “carline” torna ad essere quello di sempre: Veline.

Chissà se Ricci avrà fatto pace con Carlo de Benedetti? Lo hanno informato che l’Espresso è tornato a sfoggiare culi e tette nelle se copertine?

Il casting tornerà di nuovo programma televisivo in onda su Canale 5  che farà passare tutto il genere femminile come una massa di decerebrate. Infatti noi di “Un altro genere di comunicazione” proponiamo a Striscia delle linee guida della Velina perfetta.

Cosa è per noi una Velina Perfetta?

1) Coloro che riescono a coinciliare bellezza con intelligenza e cultura Quindi:

-Non vogliamo più vedere aspiranti Veline che non conoscono la formula chimica dell’acqua, che non sanno nemmeno chi è Dante Alighieri. Non siamo alla Pupa e il Secchione e la bellezza non fa rima con sciocchezza. Basta con gli stereotipi.

- Veline parlanti. Che possano parlare anche fuori dalla pausa pubblicitaria e vari spin-off. Intendiamo all’interno dello studio.

2)  Saper ballare (o cantare):

Caro Antonio Ricci, gli “stacchetti” proposti alle due “vallette” non erano passi di danza, ma una vera e propria offesa alla danza. Nulla da ridire sulla durate di questi ma sui passi che parevano delle convulsioni. Non costa molto cercare anche un coreografo che conosca le regole base della danza moderna. Talenti in Italia ce ne sono tantissimi.

3) Vestire completamente le Veline non significa renderle più giustizia.

Chi si è scagliato contro il ruolo delle donne in tv non è un moralista che si è scandalizzato solo per l’abbigliamento di queste ultime. Avete trascurato che gli stereotipi femminili peggiori sono il fatto che le Veline non possono parlare, devono fare la figura delle sceme e non sanno ballare. Ovviamente quelle inquadrature ginecologiche non rendevano giustizia, ma l’abbigliamento delle Veline era solo una ciliegina sulla torta.

4) Veline più in carne.

Basta con la bellezza contraffatta, la magrezza estrema e le “mastoplastiche” a 18 anni. La Velina Perfetta dev’essere bella ma non essere un canone estetico irraggiungibile. Insomma, deve rappresentare la bellezza mediterranea e comune. No alle taglie 38, sì alle 44.

Non vogliamo eliminare il ruolo della Velina, ma vogliamo, insomma, Veline più talentuose e non le solite “grechine”. Chiediamo invece agli altri programmi di non proporci sempre il ruolo della donna-oca e ornamentale ma figure femminili alternative più adulte e una maggior presenza femminile nei dibattiti seri.

Mary



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