La Venezia di Peggy Guggenheim

Creato il 17 febbraio 2014 da Arscreativo

La Venezia di Peggy Guggenheim ARSENALE CREATIVO

Anno 1949, Peggy Guggenheim decide di comprare il Palazzo Venir dei Leoni a Venezia e trasferirvisi.
Da quel giorno, affacciata sul Canal Grande, si trova la collezione raccolta negli anni da questa visionaria ed intraprendente donna.
Dal 1951 apre al pubblico nei mesi estivi la collezione (che nel frattempo era stata esposta a Firenze, Milano, Amsterdam, Bruxelles, Zurigo). Ma l’azione di Peggy Guggenheim a Venezia non si esaurisce.
Nel 1950 organizza nell’Ala Napoleonica del Museo Correr a Venezia la prima mostra personale di Jackson Pollock, artista dell’action painting che incontra per la prima volta il pubblico italiano. Nei 30 anni successivi, continua ad ampliare la sua collezione, venendo in contatto e supportando molteplici artisti del panorama italiano fra cui Edmondo Bacci e Tancredi Parmeggiani. Il costante e prosperoso impegno di Peggy nell’arte, fa si che venga riconosciuta cittadina onoraria di Venezia nel 1962.

Il prestigio e la ricchezza della sua collezione erano tali che, negli anni è stata spostata a Londra, New York, Torino, Stoccolma e Parigi ed infine donata insieme al proprio palazzo alla Fondazione Solomon R Guggenheim. Tale fondazione era nata nel 1937, creata dallo zio di Peggy, Solomon R Guggenheim, per gestire il proprio museo presso l’edificio a spirale di Frank Llyold Wright.

Peggy muore a 81 anni, il 23 dicembre 1979. Le sue ceneri sono conservate nel giardino della sua dimora a Venezia, quest’ultima viene trasformata poi in uno dei musei d’arte moderna più prestigiosi al mondo. Ma chi era Peggy? Figlia di Benjamin Guggenheim, la cui ricchezza famigliare era fondata sull’estrazione mineraria, e Florette Seligman, proveniente da una delle più importanti famiglie di banchieri americani. Una ricca ereditiera, sicuramente, ma anche una donna di grande sensibilità e cultura. Il lavoro in una libreria di New York, la Sunwise Turn, le permettere di avvicinarsi ai circoli artistici ed intellettuali nonché di conoscere quello che sarà il suo primo marito: Laurence Vail.

Grazie a lui si recaa in Europa e presto viene a contatto con la Parigi bohémien. Qui stringe amicizia con personaggi quali Constantin Brancusi, Djuna Barnes e Marcel Duchamp. Nel 1928 lascia Vail per un intellettuale inglese, John Holms, come lei stessa lo definisce “l’uomo più straordinario che abbia mai incontrato”. Holms muore tragicamente nel 1934.

Quattro anni dopo, incoraggiata dall’amica Peggy Waldman, apre una galleria a Londra, la Guggenheim Jeune. È l’inizio della sua carriera da collezionista, carriera che influenzerà la storia dell’arte del Novecento. Si interessa all’arte contemporanea perché, come le suggerisce l’amico Samuel Beckett, “qualcosa di vivente” ed è istruita da Marcel Duchamp su quale fosse la differenza fra arte astratta e surrealista. Comincia con un’esposizione di Jean Cocteau e prosegue con Vasily Kandinsky, che fa la sua prima apparizione in Inghilterra.

Nel 1939 il progetto si allarga ad un museo, aperto con l’amico Herbert Read. Determinata a “comprare un quadro al giorno”, Peggy inizia ad allargare considerevolmente la sua collezione, implementandola con artisti quali Francis Picabia, Georges Braque, Salvador Dalì, Piet Mondrian. Il periodo è quello del secondo conflitto mondiale, e Peggy è costretta a tornare a New York, aiutando molti altri artisti a fare lo stesso.

A New York inaugura la sua galleria/museo Art of This Century, e nella serata inaugurale “Indossai un orecchino di Tanguy e uno di Calder, per dimostrare la mia imparzialità tra l’arte surrealista e quella astratta”. Il catalogo è firmato da André Breton, la copertina disegnata da Max Ernst. Fra gli artisti europei ed americani che vengono esposti, uno su tutti, Jackson Pollock, la “stella” a cui viene dedicata una mostra personale nel 1943. È a lui che Peggy commissiona un Murale, in seguito da lei donato al museo dell’Università dell’Iowa. Esponendo quello che si stava configurando come l’Espressionismo astratto americano e appoggiando la nascente avanguardia newyorkese, Peggy e la sua collezione contribuiscono centralmente ed attivamente alla nascita e allo sviluppo del primo movimento artistico americano di rilievo internazionale.

E dev’essere stato l’invito ad esporre alla Biennale di Venezia del 1948, a farla innamorare della città. Le opere di artisti come Arshile Gorky, Jackson Pollock e Mark Rothko sono esposte per la prima volta nel capoluogo Veneto, l’inizio di quella che abbiamo visto essere un’azione importante e decisiva di Peggy a Venezia, tutt’ora attrazione e ricchezza per la città.

Dal 15 Febbraio al 3 Marzo il museo aderisce al Carnevale di Venezia 2014 “La Natura Fantastica” offrendo un ricco calendario di visite gratuite che potete trovare nel sito ufficiale Guggenheim Venice. Un’occasione da non perdere.

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