La Vera Pasqua

Creato il 06 aprile 2012 da Albix

Molti osservatori, tra i più acuti ed attenti, rilevano come ormai, anche le feste religiose più importanti, non siano altro che uno sfoggio di consumismo frettoloso e vorace, che seppellisce sotto un cumulo di acquisti, spesso inutili e sovrabbondanti, il senso più autentico dei vaori e dellla spiritualità che a quelle feste sono collegati.

Il senso più autentico e profondo della Pasqua, lo abbiamo perso da un lato nel consumismo becero e materialista dei nostri giorni, dall’altro nella disillusione e nella delusione ravvisabile nella condotta di un clero che la storia, sin dai banchi di scuola, ha protocollato come corrotto, materialista, farisaico, sfruttatore, opportunista, ingannatore, depositario di un retaggio di superstizioni inculcate e perpetuate nel volgo per fini di gestione del potere; riuscendo così ad appannare la spiritualità più genuina e verace, che nella Pasqua di Resurrezione trova il suo apice di Verità.

In questo percorso plurisecolare (quand’anche non addirittura plurimillinerio, se non ci limitassimo a datare l’annacquamento del Verbo originario da parte dei discendenti di Pietro, a far data  da Bonifacio VIII sino alla caduta del potere temporale di Roma) si é cercato, senza successo, di colmare il vuoto di spiritualità prima con la meteora del secolo dei Lumi (che più che una stella, oggi, sembra essere stato un enorme buco nero), poi con le dottrine orientali e le nuove filosofie; infine con le varie “new ages” e “new waves” di importazione anglo-americana,  che hanno condotto l’uomo sull’orlo del baratro esistenziale,  anche aa causa dell’abuso di sostanze stupefacenti e alcoliche (qualcuno ci aggiunge anche gli antidepressivi e le merci consumate per dimenticare, senza alcuna reale utilità economica, il c.d. consumismo elevato a sistema, pilastro della civiltà).

La barca del Cristianesimo,  sballottata ed ammaccata da simili marosi, é stata parzialmente rimessa nella giusta rotta, dagli ultimi Papi (direi, quantomeno  da Leone XIII, il grande fondatore della Dottrina Sociale Cattolica,  in poi).

Certo non basta. In un momento in cui crollano i valori temporali (lo Stato e tutto il suo apparato in mano ai partiti ladroni e predatori; la Finanza dominata da avvoltoi senza scrupoli, veri e propri accaparratori di ricchezza, creatori del nulla, ma predoni del lavoro altrui; la Telecrazia che trasmette messaggi senza costrutto, disvalori sotto mentite spoglie, insegnamenti senza base e senza storia), ci vorrebbe una Chiesa capace di smascherare i suoi stessi falsi profeti (quelli che si annidano numerosi in Vaticano, ancora travisati dietro formule stantie, che elevano tuttora fumi di incenso dietro ai quali celano le loro iniquità) e ridare voce e consistenza al messaggio di Gesù Cristo, ai valori autentici del Suo Vangelo: le ricchezze del mondo appartengono a tutti e vanno condivise tra i poveri; le comunità, dalle più piccole alle più grandi, riscoprano il senso del vero, in una dimensione meno materilista e più spirituale; si uniscano tutte le religioni nel nome dell’Unico, Vero, Dio Misericordioso, il Padre degli umili e degli ultimi, il Fratello dei poveri e dei diseredati).

E ciascuno di noi, nel suo piccolo, riscopra e riconosca l’importanza e la prevalenza dello spirito sulla materia.

Buona Pasqua nel Signore a tutti.


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