La vera ragazza delle arance

Da Flavialtomonte

Non solo Michelle Obama coltiva broccoli e zucchine nel giardino di Casa Blanca, ma quest’anno molte persone dal 15 ai 30 anni hanno riscoperto il piacere dell’agricoltura e in particolare dell’orto verticale - aperto specialmente di domenica – che impegna gli appassionati alla coltivazione e alla cura di frutte, verdure e piante. 
Contro ogni volontà di mettermi in piedi alle otto di mattina, specie nel fine settimana, solo due cose potevano tenermi gli occhi aperti: una tazza di caffè e un cornetto caldo.
In poco tempo ho spalancato le porte a una nuova giornata, diversa dalle altre, a contatto con la natura. Penso che ogni tanto ci vuole, per staccarsi dalla meccanicità del quotidiano.
Osservo molto – non manco a ribadirlo appena posso – e così mi sono armata di macchina fotografica e libro che porto ormai ovunque come fosse una Bibbia da consultare.

Ho già scritto della mia passione per le fragole, che, questa volta, ho potuto ripiantare in giardino con il clima e le cure giornaliere che favoriscono la loro crescita. 
Osservare la natura che segue il suo interminabile corso è meraviglioso, e guardandomi attorno mi torna in mente una lezione di teatro del 2008 sui quattro elementi. 

Dovevamo scegliere – tra acqua, aria, terra e fuoco – quale elemento portare a lezione per lavorarci su. Non pensate che abbiamo disidratato i mari, intrappolato l’aria, asportato giardini interi e acceso un falò. L’ho pensato anche io, all’inizio, ma poi abbiamo organizzato il recupero di questi elementi. 
Avremmo dovuto portare: un sacco di terra, una bacinella con dell’acqua da aggiungere in seguito, una candela per il fuoco e, bé, avremmo dovuto catturare un po’ d’aria ma non è mai stato facile, così quella l’abbiamo trovata in giro. 
Avrei dovuto scegliere l’aria, in quanto l’acquario è un segno d’aria, ma ho preferito l’acqua. Ho ancora la relazione dell’esercizio scritto a penna su un foglio.
Dovessi rifare quell’esercizio, adesso, sceglierei la terra perché è una grossa fonte di ispirazione ed è capace di contenere tantissime cose, come le persone insieme alla loro pesantezza.

Più in là del blocco di terra e massi: tre arance.
Ho pensato ce l’avessero messe apposta, ma forse erano lì dal giorno prima, come avrebbero potuto sapere dell’esistenza della ragazza delle arance? Neanche io so ancora chi sia realmente.  

Così mi sono lasciata ispirare dalle circostanze – perché come vi ho già detto la terra è fonte di grande ispirazione – e ho scattato un paio di foto alle arance della misteriosa ragazza.

C’era un motivo per cui quelle arance fossero lì, mi stavano aspettando, oppure son cadute proprio alla ragazza delle arance, come accade nel libro.

Da questa prospettiva la storia prende forma, la stessa forma delle arance, meno succose di quelle descritte dall’autore, ma pur sempre arance. 

E se la ragazza delle arance fossi io? oppure tu? Al momento non mi restano che tre semplici arance da mangiare e una ragazza da scoprire. Credo che basti così, per oggi. 

Pshh lettore: Ci tengo a ricordarti che il Contest Aletterato con il quale puoi vincere i nuovi gadget di Una Valigia di Caffè scade il 30 maggio, hai ancora qualche giorno per inviare il tuo racconto. 
Per il resto, puoi continuare a seguirmi anche su Style.it  e se le mie foto ti divertono guarda il mio simpatico Reportage sui prodotti Phyto per capelli.