La Verità Nascosta: in amore mai sospettare!

Creato il 04 febbraio 2012 da Masedomani @ma_se_domani

Una nevicata che rende la tua agenda un completo disastro, un invito inatteso, una corsa cadenzata da continue scivolate sino all’arrivo, sani e salvi, al cinema per godersi un film ad alta tensione. Mentre scorrono i titoli di testa poco importa che non vi sia stato neppure il tempo di dare una scorta al pressbook o vedere un trailer, è un thriller e male che vada il pubblico non sobbalzerà sulle seggiole come spesso capita con il buon vecchio Carpenter, quindi con serenità approcciamo il direttore della Filarmonica di Bogotá.

Bastano poche note e alcune inquadrature per farci conoscere il giovane e tenebroso Adrián, il suo dolore e la donna che pare essere in grado di far tornare il sereno dentro le ben poco accoglienti mura domestiche che ancora portano evidenti segni della precedente regina del castello. La suspense cresce ed è direttamente proporzionale al punto di domanda che si sta formando sulla nostra fronte: l’atmosfera non elettrizza eccessivamente nonostante la prima parte sia tutta dedicata al nuovo amore che sboccia tra sospetti, verità non dette e probabili oscure presenze (ma forse è solo il disagio tipico di colei che si trova in luoghi sino a poco prima regno di un’altra donna).

Quando la perplessità sta per prendere il sopravvento, iniziamo a distrarci (!) ed ecco che saltiamo dalla sedia come se fossimo nella versione sudamericana di The Ward. Presi in contropiede, non abbiamo neppure il tempo di comprendere se siamo scivolati in un horror che il registro è nuovamente cambiato e la storia ripartita da altra angosciante e claustrofobica prospettiva. Ora lo schermo ha tutta la nostra attenzione, non vogliamo immedesimarci in uno dei contendenti (ci attendiamo solo accada il peggio), arriviamo alle battute finali praticamente in apnea e… per la terza volta in un’ora rimaniamo così sorpresi da lasciare la sala con la certezza che le immagini abbiano mostrato ben più di quanto ci sia stato detto.

Seconda parte ricca di emozioni, in cui il sospetto passa il testimone all’angoscia ed al timore, incentrata sull’umanità di errori e reazioni uterine esternazione di indole tipica della nostra epoca: per il proprio benessere i comportamenti meschini sono divenuti la normalità. Perché questa è una storia sui rapporti di coppia, sull’amore, il possesso, il dubbio, anzi il sospetto, e sulle terribili conseguenze di prove che probabilmente con qualche limite mentale in più non verrebbero concepite. Il prezzo si paga sempre, solo che certe persone sono di indole più crudele di altre e porteranno il più debole a soccombere senza possibilità di salvezza. Opera sul lato istintivo, sugli scherzi della mente e sulla capacità di dare libero sfogo a desideri che (forse) dovrebbero rimanere reconditi.

Quali sono i limiti oltre i quali l’affezione diviene paranoia? Cos’è la pietas? Quando fare la cosa giusta? Queste sono solo alcune delle domande di fondo di un film che gioca su ambivalenze e opposti ma, non temete, non state per inciampare in drammone che vi deprimerà la serata, al contrario: la discussione sulle scene “aperte”, di un’opera adattissima al palco di un teatro così come ad una trasposizione splatter a stelle e strisce, sarà stimolante!

Chiudiamo con un suggerimento: se amate venire colti in contropiede, fate come me ed entrate in sala alla cieca evitando di vedere un trailer che svela molte sorprese


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