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La vertenza politica di Maurizio Landini

Creato il 03 novembre 2014 da Veritaedemocrazia

La vertenza politica di Maurizio Landini
Bella l'intervista di Maurizio Landini nella trasmissione di Lucia Annunziata In 1/2 Ora che consiglio, per chi non l'avesse fatto, di vedere a questo link. Maurizio Landini dimostra ancora una volta il suo carisma e le sue capacità comunicative parlando in modo comprensibile, concreto, diretto. E gli fa onore che non indulga in alcuna forma di vanità autoreferenziale ("Quando un Paese ha bisogno di leader, allora è un Paese malato" vale per tutti ed anche per sé stesso). La cosa fondamentale che ha detto Landini riguarda il suo impegno politico rispondendo ai tanti (ed io tra questi) che auspicano una sua diretta assunzione di responsabilità in tal senso. Ebbene Landini ha confermato che questo impegno, con il suo sindacato la Fiom e la CGIL, se lo assume. Non, come vorrebbe la maggioranza di noi, alla guida del Nuovo Soggetto Politico della Sinistra (non gli interessa la leadership di un piccolo partito o fare da sponda ai dissidenti del PD) ma avviando una grande vertenza nazionale per cambiare, attraverso la mobilitazione dei lavoratori e della maggioranza del Paese, le politiche del governo Renzi, preso atto della loro natura inequivocabilmente classista e reazionaria. Una mobilitazione sindacale e popolare che difficilmente potrà non sfociare in futuro in una candidatura elettorale di Landini per la guida politica dell'Italia ma che intanto si muoverà attraverso un percorso parallelo ma diverso rispetto a quello della riorganizzazione e della riunificazione della Sinistra Radicale e di Alternativa. Con Landini dunque a Sinistra per combattere Renzi e cambiare l'Italia - sui rapporti con l'Europa, con le politiche industriali e per il lavoro, con gli investimenti pubblici, per i diritti, per la riconversione ecologica dell'economia - ma contemporaneamente si facciano partire da subito gli ormeggi del Partito della Sinistra Radicale. Perché il popolo della Sinistra ha bisogno da subito di una sua rappresentanza politica e dunque basta con l'indeterminatezza e la vaghezza dei settantenni reduci di Lotta Continua Revelli e Viale (con tutto il rispetto per il loro ruolo intellettuale) e si elegga al più presto una Costituente del nuovo soggetto politico. E perché non è vero come dice Landini che conta solo stare al Governo: la storia ci ha insegnato che un'opposizione politica forte, coerente e radicata nelle masse popolari può spesso raggiungere risultati a favore delle persone ben maggiori che stando nella "stanza dei bottoni".  da Cornice Rossa

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