La via della bontà è lastricata di sgraditi problemi

Creato il 08 luglio 2011 da Margheritadolcevita @MargheritaDolcevita

E’ ufficiale. Voglio diventare più buona. Voglio essere gentile, cortese, e voglio farlo anche con chi mi deride e mi prende in giro. L’ho già fatto tempo fa al supermercato (ho fatto passare davanti una coppia, lei invalida, nonostante fino a due minuti prima ridessero di me, ecco che persona sono, io, momento di auto-celebrazione), lo faccio con gli animali (se vedo una qualche lumaca sul marciapiede secco glielo bagno così può proseguire il suo cammino) e voglio farlo con tutti.

Voglio credere a una specie di karma per cui ad ogni buona azione compiuta corrisponde una piccola felicità ricevuta. Io non ci voglio credere al silenzio irragionevole del mondo, mi dispiace. E se così non dovesse essere, se la piccola felicità non la ricevessi, pazienza. Ho scoperto che avere la coscienza a posto è bellissimo, ma è proprio fenomenale, e che fare del bene, egoisticamente, fa star bene. L’acqua calda, lo so. Però un conto è saperlo, un conto è comportarcisi così! Io poi la odio la filosofia dello sticazzi, del fregarsene degli altri, del pensare solo al proprio piccolo orticello, questa mentalità non fa per me; non che non abbia abbastanza problemi a cui pensare, però se non mi piace non ci posso fare niente. D’altronde nessuno vorrebbe essere Don Abbondio, eppure in molti non hanno fisime a comportarsi così.

Il fatto è che mentre ieri partorivo questa nuova filosofia di vita il primo problema si è presentato. E la voglia di mandarlo a quel paese il problema c’è eh, c’è proprio tanta, ma tanta tanta, a strafottere. Solo che una persona buona, come io voglio diventare, non si comporterebbe così. Sarebbe gentile, risponderebbe con un sorriso e ci passerebbe sopra.

Ce la farò?

Sicuramente!

Ecco, forse. Sì forse.



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