La via delle (scritture) indie

Creato il 27 dicembre 2011 da Angeloricci @angeloricci
Ci sono termini che hanno un fascino intrinseco, immaginifico, quasi ipnotico. Indie si applicava, fino a qualche tempo fa, al mondo delle produzioni cinematografiche indipendenti, sganciate dal business delle major. Oggi il termine si applica a quegli autori che stanno esplorando il mondo dell'ebook, soprattutto come autori che si autopubblicano, ma non solo. L'ebook e l'editoria digitale stanno rivoluzionando non solo lo strumento e il contenuto, non solo il ruolo dell'editore e del lettore, ma anche quello dell'autore. Secondo Bob Meyer il concetto di scrittore indie supera l'immagine dello scrittore che si autopubblica, delineando in una figura nuova di autore che, pur appoggiandosi a editori e agenti, ha, grazie ai punti di fusione e contatto tra il libro digitale e il web, la possibilità di muoversi con più agilità e rapidità. La nuova figura di autore, insomma, non è più passiva, in attesa che un agente e/o un editore gli scandiscano i tempi promozionali di ciò che ha scritto, ma assume un ruolo più da protagonista, esattamente come già fanno i lettori che sul web analizzano e condividono la produzione letteraria ed editoriale.
Sono un autore indie? Non mi autopubblico, ma mi appoggio a un editore nuovo ed entusiasta, che, al contempo, crea ed esplora. Un editore che si può tranquillamente definire, appunto, indie. E io, che sono un indipendente, mi trovo benissimo a seguire questa via delle (scritture) indie.
Una via che lentamente raggiunge i suoi obiettivi. L'ossessione per le parole, grazie all'accordo fra il mio editore (Errant Editions) e la piattaforma Narcissus (nome evocativo di affascinanti viaggi conradiani) aumenta il numero degli store dai quali può essere scaricato (l'elenco aggiornato è qui).
Buona lettura allora e buon viaggio, naturalmente verso le indie.

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