La vicenda dell'espulsione dall'Italia di Alma Shalabayeva al centro di "Report" stasera su Rai 3

Creato il 25 novembre 2013 da Nicoladki @NicolaRaiano
Alma Shalabayeva - moglie di Mukhtar Ablyazov, ricco banchiere e dissidente kazaco - è stata espulsa dall'Italia lo scorso 31 maggio insieme alla figlia Alua, di soli sei anni. La vicenda ha fatto il giro del mondo e il nostro paese è finito al centro di uno scandalo diplomatico senza precedenti. Alma Shalabayeva viene espulsa perché in possesso di un passaporto reputato falso, ma il 5 luglio scorso il Tribunale di Roma ha stabilito che quel passaporto era autentico e il 12 luglio il governo italiano ha deciso di annullare il decreto di espulsione. Di questa vicenda parla Milena Gabanelli nella puntata di Report di lunedì 25 novembre alle 21.05 su Rai 3.
L'operazione di polizia del 29 maggio è partita a seguito dell'intervento dell'ambasciatore del Kazakistan a Roma. Nella ricostruzione ufficiale, l'ambasciatore ha parlato direttamente con il prefetto Giuseppe Procaccini, capo di gabinetto del ministro dell'Interno Angelino Alfano, e nella vicenda sono stati coinvolti i prefetti Alessandro Valeri e Francesco Cirillo. Unico a pagare: il prefetto Procaccini. Mentre il ministro Alfano ha negato di essere mai stato informato dai suoi sottoposti. E da poche settimane, la Procura di Roma ha indagato tre diplomatici kazaki, tra cui l'ambasciatore Yelemessov, per sequestro di persona aggravato.
Appurato che l'espulsione della Shalabayeva e della figlia è stato un errore, resta da chiedersi come è stato possibile commetterlo. Possibile che il ministro dell'Interno Alfano non sapesse nulla della vicenda? Cosa ha spinto il ministero dell'Interno a offrire una così solerte collaborazione all'ambasciata kazaka? I nostri servizi segreti hanno avuto parte nell'espulsione? Nella puntata di Report si cercheranno di chiarire questi e altri misteri.
Oltre a quella che si presenta come la spy story dell'anno, nella puntata di Report di stasera si torna a parlare della vicenda Alitalia. Il salvataggio compiuto dal governo Berlusconi con la cordata di imprenditori "patrioti", già è costato ai contribuenti italiani 4 miliardi e mezzo di euro. Ora dopo 5 anni la compagnia è di nuovo sul punto di non ritorno e a rischio ci sono circa 14 mila lavoratori. Il partner Air France si è defilato dall'aumento di capitale, e il ministro dei trasporti Maurizio Lupi fa intendere che ci sarebbero trattative in corso con nuovi partner stranieri. Intanto i soldi arrivano da Poste Italiane, 75 milioni, che però non eviterebbero circa 2000 nuovi esuberi.

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