Seguiranno le altre lettere e altri articoli.
Lettera numero 8.
19.11.2011
Ciao Paolo, eccomi di nuovo qua.
Sulla questione del perché hanno incastrato te e gli altri ci sto ancora lavorando, quindi questa lettera non è ancora quella che io ho definito “bomba”.
Tuttavia è una bomba lo stesso, nel senso che più leggo gli atti processuali, quei pochi che ho, e più mi sconvolgo. Sono state decisive anche alcune cose che mi ha detto Roberto, e altre che mi hai scritto tu.
E quello che ti dirò ora mi pare veramente assurdo, ma purtroppo devo dirtelo e ci dobbiamo confrontare su questo.
Sto ancora leggendo gli atti, riflettendo, guardando i video su Youtube, ecc. E mi sto concentrando sulla notte dell’omicidio di Chiara e Fabio.
Poi passerò all’omicidio Pezzotta, ma per ora cerco di far quadrare i conti su Chiara e Fabio.
Allora, come ti dicevo non quadra nulla dei racconti di Maccione e Volpe.
Rileggendo l’incidente probatorio di Maccione del 13.10.2004, risulta che lui parlò del cambio di abiti.
Disse che si era macchiato solo i pantaloni, e siccome indossava due paia di pantaloni, si è tolto quello sporco, ma non ricorda che fine abbiano fatto i pantaloni sporchi.
Questa è una doppia conferma di quello che dico, ovverosia che questo particolare non quadra. Infatti come ti ho detto, in un bagno di sangue come quello che dovevano aver fatto quella notte, non è possibile che si fosse macchiato solo i pantaloni. Anche le scarpe, gli abiti, il chiodo, ecc, dovevano essere imbrattati di sangue. Lui invece dice proprio “mi ero macchiato solo i pantaloni”.
Insomma, una cazzata immane.
Altro particolare che non torna. Dicono di scendere dall’auto, e di avviarsi verso la fossa. Ma se avessero preso la pala, il martello, le armi ecc., Fabio e Chiara se ne sarebbero accorti e si sarebbero insospettiti. Infatti uno degli avvocati si accorge di questa stronzata e dice più o meno “Scusi… ma avete preso le armi e Fabio e Chiara non si sono insospettiti?”, e lui risponde più o meno che Fabio e Chiara andavano avanti, lui e gli altri tenevamo gli attrezzi nascosti.
Maccione dice addirittura che in auto loro si erano messi i guanti e preso le armi, mentre erano ancora in auto.
Insomma, a parte le due versioni di Maccione e Volpe, che pare non siano d’accordo manco su come si chiamano loro stessi e non raccontano un particolare, dico uno, che coincida con quello dell’altro, c’è da dire che è impossibile comportarsi così.
Specialmente poi nel bosco, di notte, occorre andare tutti uniti, non è possibile che uno vada avanti e gli altri vadano dietro come diceva Volpe.
Poi ci sarebbero queste domande: come hanno fatto a ritrovare un punto isolato di notte in un bosco? Lo hanno segnalato con qualcosa? Altrimenti in un bosco ci si perde. A quanti metri era la buca rispetto al luogo dove hanno lasciato l’auto?
Per questo vorrei fare un sopralluogo sul posto del delitto per vedere se è possibile che le versione di Maccione e Volpe siano compatibili con i luoghi.
Poi ci sono altre due cose che mi hanno colpito. Tu dici che Chiara e Fabio sono partiti prima, e Sapone e gli altri due solo dopo, per andare al Nautilus.
Ok.
Ora, siccome ti credo, e parto da presupposto che quello racconti sia vero, questo rende possibile un’altra versione. Che Fabio e Chiara non siano mai saliti sull’auto di Volpe insieme a Sapone e Maccione.
Altro particolare che mi ha colpito.
Mi dice Roberto che Sapone è tornato a casa la sera tranquillo. La sorella non ha notato nulla di strano. E Sapone dice di non ricordare nulla di quella sera.
Allora ho chiesto a Roberto: “anche se a prima vista sembra una balla, a pelle, se tu dovessi dire solo la tua sensazione, Sapone e la sorella ti paiono sinceri?”
La sua risposta è: “Sì, se dovessi rispondere andando a sensazione, in effetti mi paiono sinceri”.
Bene.
Se è vero che Fabio e Chiara si sono allontanati prima dal Midnight e parevano tranquilli; se fosse vero che Sapone e la sorella sono sinceri, direi che ne viene fuori un quadro totalmente diverso.
Non è tanto, intendiamoci, per le risposte di Sapone e la tua versione, quanto per le assurdità raccontate da Maccione e Volpe. Quelle sì, sono veramente cose che non stanno in piedi.
Insomma, quello che voglio dirti è che è possibile, a mio parere, che Maccione, Volpe e Sapone, non ci fossero quella notte nel bosco.
Replico subito ad un’obiezione che mi ha fatto tua madre, e che farebbe chiunque. “Ma Volpe sapeva dove erano i corpi, ha indicato dove era la buca”.
Sì.
Peccato che quello sia l’unico particolare che quadra di tutta la vicenda. L’unica cosa che faccia pensare che lui abbia detto la verità.
Tutto il resto è falso.
Ora non sto dicendo che loro non ci fossero.
Forse c’erano e forse no. Ma certamente le cose, quella notte, dovettero andare in modo molto diverso.
Peraltro, a voler essere pignoli, non quadrano troppe altre cose.
I guanti ad esempio.
Che senso ha usare i guanti?
E che senso ha buttarli nella buca?
Mi spiego.
Punto primo.
Sul cadavere non rimangono le impronte digitali dell’assassino. Se poi rimanessero impronte sugli oggetti come l’orologio, la borsa, ecc., dal momento che i ragazzi erano amici non c’era difficoltà a giustificare la cosa.
Quindi che bisogno c’è di usare dei guanti?
E soprattutto che bisogno c’è di buttare i guanti nella fossa, lasciando eventuali tracce proprio nei guanti?
Ora la domanda è: è stata fatta l’analisi del DNA eventualmente presente nei guanti? Sono stati analizzati? Dove erano stati acquistati questi guanti e da chi?
A mio parere occorrerebbe farli analizzare. Ma le prove purtroppo vengono distrutte dopo la fine del processo, quindi temo che sarà impossibile.
A mio parere questo dei guanti è un segnale lasciato dai veri assassini. Un indizio, un messaggio a qualcuno.
Ricordo che anche nei delitti del Mostro di Firenze trovarono dei guanti da chirurgo sul luogo del delitto. Che ovviamente non erano stati messi lì dal’assassino per caso.
Ma il significato di questi guanti mi sfugge.
Insomma, Paolo… occorre ricostruire tutto. A mio parere potrebbe essere utilissimo parlare con Margherita e con Sapone stesso, se fosse disponibile a parlare.
Sono rimasto abbastanza sconvolto da tutto ciò. Perché c’è la possibilità che Volpe, Maccione e Sapone non c’entrassero nulla. O comunque che le cose siano andate in modo totalmente differente.
1) Altre persone sono coinvolte? Chi? Quante? Che ruolo hanno avuto davvero?
2) Forse vicino alla fossa di Fabio e Chiara c’è una villa, un castello, una casa, dove è stato svolto un rito e dove tutti hanno potuto lavarsi, cambiarsi, ecc…? Ecco perché insisto sull’importanza di andare a Somma Lombardo nel bosco.
3) Oppure Maccione, Volpe e Sapone non ci sono mai stati in quel bosco, quella notte?
4) In questo caso è possibile che Fabio e Chiara siano stati rapiti, uccisi da altri, e che poi abbiano confessato per chissà quali motivi. Promessa di uno sconto di pena? Lavaggio del cervello con metodi di controllo mentale come l’MK Ultra e simili?
Ti lascio a riflettere un po’.
Io un’idea ce l’ho.
Ma appunto è solo un’idea. La verità sarà senz’altro peggio, e più fantasiosa, perché la realtà supera sempre di gran lunga la fantasia, e in effetti io con tutta la fantasia possibile, una vicenda del genere non l’avrei mai immaginata.
Ora ti lascio. Continuo a lavorare sui criteri di nomina del Grande Fratello e appena ho le idee chiare ti scrivo.
Un abbraccio forte.
E preparati a una battaglia più grande di te.
Paolo
PS. Se rinasci, comunque, ti consiglierei di cambiare genere musicale. Quando ho letto le cose che hanno ritrovato nella tua stanza, teschi e altre cose, mi sono calate le braccia. A dire la verità anche quella faccia da demone in camera tua, se la sostituissi con un Buddha sarebbe meglio, perché diciamocelo, un po’ sfiga te l’hanno portata. Entrando nella tua stanza, e ascoltando ora la musica che ascoltavi tu, sembra di leggere un destino giù scritto.
Spero di vederti presto.
E spero che riscriveremo questo destino, in futuro, facendolo andare in direzione un po’ diversa