L'impressione è che si sia voluto puntare su un percorso che va dal disagio e della sofferenza della nascita fino all'autodistruzione della donna, nelle tappe di una vita altalenante e subita con passione e terrore. Ma l'intersecarsi continuo di momenti diversi dilata gli stati d'animo, ricostruisce un diagramma sentimentale ed affettivo a scapito di un'intenzione storico-biografica vera e propria. Edith Piaf (Marion Cottillard) viene ritratta con pennellate nervose e un tocco romantico, talvolta anche un po' melodrammatico.
Dall'infanzia su a Belleville (in una Parigi popolare, laida e sovreccitata), fino alla morte, attraverso frequentazioni equivoche, calunnie e problemi con la legge, la cantante emerge in tutta la sua fragilità fisica e personale. La piccola (môme, appunto), sperduta cantante, il passerotto (piaf in argot) dallo sguardo sempre sbalordito per quant'è grande il mondo e potente la sua voce, l'indimenticabile Edith Jeanne Mossion, salvata dalla strada e avviata alla professione del canto da Louis Leplée (Gérard Depardieu), non fa che lottare contro sé stessa e contro la sua vita. Con esemplare autolesionismo e una contrastante consapevolezza della sua fama, il successo di Edith Piaf sembra un capriccio della sorte, uno di quelli che la donna conosceva benissimo. A che serve, se no, essere il destino?
Mosaico di canzoni e di ricordi, come sul letto di morte su cui il passerotto stenta a ricomporre la sua esistenza, La vie en rose è il film di una vita che voleva essere straordinaria, ma che riesce a esserlo solo nel dolore e nelle passioni. Olivier Dahan sottolinea con intelligenza la nascita del personaggio e la sua costruzione a tavolino ad opera dei suoi ammiratori, in particolare di Raymond Asso (Marc Barbé). D'altra parte, la vita di Edith Piaf sembra scorrere anche su ben altri binari: l'amicizia viscerale con la problematica Mômone (Sylvie Testud), la relazione adulterina e tragica con l'aitante pugile (campione del mondo) Marcel Cerdan (Jean-Pierre Martins), gli eccessi nel bere e la droga costellano la sua vita come influenze astrali ora nefaste ora esaltanti.