Pozzo cisterna della villa rustica di Colleferro
Alcuni interventi di archeologia preventiva nel comune di Colleferro hanno permesso di riportare alla luce le fondazioni di un grande edificio quadrangolare, due sepolture ed i resti di una grande villa rustica.L'ambiente quadrangolare, costruito con il tufo reperito in loco, molto simile al peperino, presenta tracce di passaggio di un aratro. Gli studiosi pensano che possa trattarsi di un luogo di culto (tempio, sacello, recinto sacro) a causa della sua collocazione a pochi passi da un importante incrocio viario tra due strade di epoca romana.
Le sepolture ospitavano gli scheletri di due bambini ed erano poste l'una accanto all'altra. Una delle due era realizzata all'interno di un'anfora, mentre la seconda era a fossa, con coperture di tegole. La prima conteneva anche una brocca, la seconda una piccola olla a due manici. La datazione risale, secondo gli archeologi, ad un periodo compreso tra il II e il III secolo d.C..
Resti degli ambienti della villa
La villa rustica risale alla seconda metà del II secolo a.C. e venne abbandonata intorno al IV secolo d.C.. Possedeva due cortili, uno più grande dell'altro, ed un portico composto da pilastri rettangolari e pseudocolonne, attorno al quale si impernia il resto del complesso abitativo. Uno dei cortili, quello occidentale, ospitava la lavorazione di quanto si raccoglieva nel terreno circostante: grano e olio, soprattutto.Un'area di forma irregolare costituiva una sorta di butto, nel quale sono stati ritrovati coppi, tegoli, laterizi e ceramica prevalentemente appartenenti ad un periodo compreso tra il IV e il VI secolo d.C.. E' stata anche riconosciuta una fornace, dalla quale proviene un laterizio che riporta la dicitura MMLF (forse Marci Liciniani Fratres), produttori di laterizi attivi nel I secolo d.C. proprio nel territorio di Avezzano.
Il rifornimento idrico della villa era assicurato da una grande cisterna in opera reticolata con il fondo foderato in cocciopesto, che era alimentata da un canale sotterraneo collegato ad una cisterna ipogea. Nella parte sudoccidentale della villa, delle condotte fognarie permettevano il deflusso delle acque di scarico.
Il cortile orientale era quasi sicuramente il giardino della casa. La villa subì diverse modifiche nel corso del tempo.