La violenza
Creato il 21 dicembre 2010 da Gianlucaciucci
I violenti del 14 dicembre che hanno fatto passare in secondo piano i motivi delle manifestazioni; la violenza che è frutto dell'ignobile cecità e sordità di una classe dirigente che se ne frega dei motivi delle manifestazioni. Gasparri, da pessimo reazionario, ha prima chiesto l'arresto preventivo per i potenziali violenti, chissà come e chi dovrebbe decidere. La Russa gli dà man (tesa) forte, asserendo che è legittimo agire come il 7 aprile 1979, sarà forse giusto agire come il camerata Ignazio e compagnia brutta il 12 aprile 1973 (te lo ricordi l'agente Antonio Marino? "ti ricordi, ti ricordi, ti ricordi...")? Gasparri che rincara la dose a sera e consiglia ai genitori di tenere a casa i propri figli perché in piazza ci saranno potenziali assassini. Quindi a casa i pure i potenziali assassini, magari a sfogarsi sulla nonna. Il ministro Gelmini che ripete, per la miliardesima volta, che i manifestanti non hanno letto bene la "sua" riforma e che, per questo, si fanno strumentalizzare dai centri sociali (me lo vedo il ricercatore di fisica alla Saienza, quarantenne, che si fa spiegare la riforma da un ragazzetto che rolla una canna spostando i dreadlocks da davanti la faccia). Berlusconi che si addormenta mentre il Presidente della Repubblica tiene un discorso ufficiale. Il 21enne che ha rischiato di uccidere un suo quasi coetaneo, che si costituisce e risponde al cronista di aver colpito il primo che capitava. Infatti voleva che la smettessero di lanciare sassi contro la polizia. I poliziotti, estenuati, che prendono a calci e calpestano studenti estenuati a loro volta e inermi; altri poliziotti estenuati che manifestano di fronte alla casa del Primo Ministro, capendo, a mio avviso, meglio dei primi da quale parte sta chi delegittima ogni giorno il loro operato, la loro credibilità. Dieci anni di processi per vederne assegnati 6 di carcere a poliziotti estenuatissimi, che nel buio delle strade o al riparo delle caserme ammazzano persone poco confacenti ai canoni della disciplina.
I morti sul lavoro, quelli nel week end; gli omicidi per un portafogli, per un sorpasso azzardato, per gelosia, per una merendina, per il colore della pelle e la lunghezza dei capelli.
L'Italia è nata nella violenza, la sua storia è scritta con il sangue dei poveracci, di coloro che credevano di poter cambiare qualcosa e di coloro che si erano convinti che tutto dovesse rimanere com'era. Tutti sicuri e rassicurati del fatto che ci fosse una verità Superiore o solo migliore.
La verità è un apostrofo nero tra le parole ti inculo.
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