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La vita appagatissima di un Ministro della Repubblica (Una Repubblica a caso…)

Creato il 14 maggio 2010 da Sogniebisogni

Er leone che se magna er milione - roar!

La prima volta successe in un bar. Entrò, consumò un cappuccino e un cornetto come tutte le mattine, ma il cassiere quella volta gli sorrise strizzandogli l’occhio: «Vadi dotto’…tutto già pagato…». Uscì dal bar quantomeno perplesso. «Pagato da chi?». La stessa cosa avvenne qualche minuto dopo al distributore di benzina. Il benzinaio fece il pieno e lo lasciò andare con un cenno del capo, rifiutando ogni pagamento. Lavorò tutto il giorno dimenticandosi degli strani episodi, ma all’ora di pranzo le ostriche e il flute di champagne che gli servirono nel ristorante «Ar nano ballerino» arrivarono altrettanto gratuiti e pagati. Da quel momento fu tutto un flusso di gratuità. Vestiti gratis nelle boutique per sé e per la famiglia, gioielli e orologi che arrivavano a casa in busta anonima, aragoste vive recapitate con l’elicottero dei trapianti d’organo. Persino quando segretamente, vergognandosi, andava al puttan-tour con la scorta e l’auto blu a sirene spiegate i trans gli applicavano una tariffa speciale: cinquanta in bocca e cento nel culo, solo che erano i papponi a pagarglieli in moneta contante, apparentemente entusiasti per la prestazione.
Aveva tutto ciò che si potrebbe desiderare: case, macchine, vetri di murano e quadri a olio di Himmler. I segni della catastrofe si manifestarono un giovedì. Passeggiava per Via del Corso quando notò una vecchietto che sfoggiava un magnifico Rolex di antiquariato. Resti di chi sa quale gioventù socialista durante il boom economico. Si innamorò dell’oggetto: doveva essere suo. Ma il vecchio non ne voleva sapere di darlo via, hai voglia a dirgli che era già pagato. Alla fine diede una botta in testa al nonnino e si intascò l’orologio, seccato di dover fare tutta quella fatica. «AL LADRO! AIUTO! MI DERUBANO! AL LAAAADROOOO!» gridò l’anziano steso a terra. Sorpreso vide attorno a sé alcune facce minacciose. Uno lo spintonò e gli disse: «Ma che fai? Criminale!». Il nonnino sanguinante continuava a gridare «Ladro! Ladro!» Fu allora che rivolgendosi alla folla che si apprestava a linciarlo gridò la frase famosa: «Ladro io? E basta con questa indegna gogna mediatica!»


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