La vita di Giuseppe Garibaldi

Creato il 13 ottobre 2012 da Albix

Quarta Puntata – L’11 febbraio 1834, devono partecipare alla rivolta mazziniana per rovesciare la monarchia. Garibaldi scende a terra per mettersi in contatto con mazziniani, ma il fallimento della rivolta in Savoia e qualcuno che avverte l’esercito e la polizia causano il fallimento dell’operazione. Garibaldi, non può tornare a bordo della Geneys ed è considerato un disertore. Riconosciuto come uno dei capi della cospirazione, viene condannato “alla pena di morte ignominiosa” in absentia, come un nemico della nazione e dello Stato.

Garibaldi diventa così un “bandito”. Si rifugia prima a Nizza,  poi,  attraversato il confine si reca a Marsiglia, ospite del suo amico Giuseppe Pares2. Per evitare il sospetto, ha preso il nome di Giuseppe Pane e nel mese di luglio si imbarca sul Mar Nero, e il marzo 1835 lo troviamo a Tunisi. Garibaldi rimane in contatto con l’ associazione mazziniana tramite Luigi Cannessa e nel giugno 1835 è  introdotto nella giovine  Europa, prendendo come nome di battaglia Borel,  in memoria del martire per la causa rivolutionaria.

L’Italia ora è diventata inaccessibile a causa della pena di morte che incombe su di lui,; la sua vita sta prendendo in considerazione orizzonti temporali più lunghi. L’occasione gli  si presenta quando un brigantino italiano deve andare a Rio de Janeiro, in Brasile, l’8 settembre 1835. Garibaldi parte da Marsiglia, sotto il nome di Giuseppe Pane, con l’intento di diffondere gli ideali mazziniani. Inoltre, Rio ha una vasta comunità di marina ligure, che permetterà un arrivo inosservato.

Dopo la conquista napoleonica della Spagna, le colonie del Sud America sono impegnate in un processo di indipendenza  conclusosi con la sconfitta della Spagna. Il vice-regno viene suddiviso in un certo numero di repubbliche indipendenti tra cui la Provincia  Cisplatina, la Confederazione Argentina, Paraguay. Per quanto riguarda il Brasile, dopo l’invasione del Portogallo da parte di Napoleone, la famiglia reale andò in esilio a Rio de Janeiro e la colonia fu elevata a un regno. Giovanni VI tornò a Lisbona, a causa della rivoluzione liberale del 1820, mentre suo figlio Pietro divenne reggente del Brasile. Nel 1822, divenne imperatore del Brasile sotto il nome di Pietro I.  La sua politica centralizzata  porta presto alla rivolta e nel 1832 è costretto ad abdicare in favore del figlio Pedro II.

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