La vita è dura nei dettagli, di Roberto Bonfanti – Recensione

Creato il 04 gennaio 2015 da Visionnaire @escrivere

Titolo: La vita è dura nei dettagli
Autore: Roberto Bonfanti
Editore: Self publishing
Pagine: 156

Trama:

La vita spesso ci appare colma di difficoltà, non solo nei drammi e negli eventi traumatici che ci cambiano l’esistenza, ma anche nei piccoli gesti quotidiani, nello scorrere apparentemente invariabile dei giorni comuni.
La vicenda ruota intorno a uno studio grafico, alle persone che ci lavorano e ad altre figure secondarie, si concentra in uno spazio di tempo di circa due settimane. La narrazione è in prima persona e principalmente al presente, si articola in sette capitoli, ognuno affidato a un personaggio diverso. Di cosa parla in realtà il romanzo? Non certamente di delitto e castigo. Non può neanche essere considerato un “noir”. Questa è solo la cornice. Parla di cambiamento.
Nella vita di tutti i protagonisti del romanzo ci sono degli avvenimenti e delle situazioni che ne condizionano o ne hanno condizionato l’esistenza.
Alcuni affrontano i loro dèmoni e ne escono tutto sommato vincitori, altri non ci riescono
C’è una sorta di “happy ending” solo per Stefania e Claudio, a premiare la loro evoluzione.
È un lieto fine sicuramente relativo, rimangono fra loro molti punti oscuri, molto “non detto”, ma in fondo questo è più verosimile di una perfetta quadratura del cerchio, cosa assai rara nella realtà.
Le vicende narrate in questo romanzo proseguono nel sequel: Cose che si rompono.

Recensione:

È la prima opera che leggo di Bonfanti, per cui non so dire se lo stile usato in questo romanzo sia il solito dell’autore o se abbia voluto sperimentare. Però so che mi ha messo in crisi, perché da un lato ci si accorge subito che Bonfanti sa scrivere – le descrizioni per quanto ridotte all’osso colgono aspetti essenziali, abbastanza per delineare un carattere o una sensazione – ma d’altro canto questa tirchieria di subordinate, questo insistere sui gesti anche ripetitivi, quotidiani e banali ha limitato il mio coinvolgimento nella storia. E di conseguenza mi ha reso più difficile riconoscere i personaggi via via che comparivano nei vari capitoli. E ancor di più empatizzare con loro.
Per il mio gusto credo che l’essenzialità sia stata un po’ troppa.
Ma mi è rimasta la curiosità di leggere altre opere dell’autore perché gli elementi fondamentali ci sono, per quanto siano ritratti abbozzati si vede la capacità di creare profondità, di non far sì che le parole restino piatte sulla carta – o schermo che sia. Questa è una qualità necessaria, che magari non hanno testi ben più barocchi nell’esposizione.
Per questo sono in crisi nel recensire La vita è dura nei dettagli. Credo che dovrei andare oltre la componente di gusto personale, perché non è certamente un testo che va stroncato. Aspetti positivi ce ne sono parecchi: la storia fila, l’atmosfera grigia del quotidiano ha un suo perché, la durezza della vita viene fuori soprattutto dai piccoli dettagli, come dice il titolo. Dai rapporti pieni di piccole rotture e incomunicabilità con le proprie famiglie o con i colleghi. Forse funziona meglio persino in questo che nel segreto di trama che si svela verso la fine e riguarda il passato di alcuni personaggi. Una storia plausibile, ma che per me arriva troppo tardi per darmi coinvolgimento. Ecco, è questo che mi è mancato, il coinvolgimento: mi è sembrato solo di sfiorare le vite narrate nel testo, di osservarle, non di viverle.
Probabilmente, come ho già detto, è qualcosa che dipende dalle mie caratteristiche di lettrice e da quello che cerco in una storia, ed esistono sicuramente lettori che la sapranno apprezzare maggiormente.
Facendo una media, è un romanzo a cui assegno tre stelle e mezza.
Che però resta molte spanne sopra al livello medio dell’autopubblicato italiano e che ha messo in risalto le ottime capacità di Bonfanti che tornerò a leggere perché, ripeto, gli aspetti positivi ci sono eccome.

Tre stellette e mezza.

 Voto:

  • Nerina

    Chi sonoBella domanda. Se fossi una filosofa riempirei pagine e pagine a questionare sull'essere. Ma non sono una filosofa. Amo scrivere, ma il più delle volte odio come lo faccio. Mi trovo bene fra i branchi di cani. Mi piace l'acqua. Bere dalla bottiglie e le piscine. Tutto qua ^^


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