A essere irragionevoli nessuno vorrebbe mai privarsi della compagnia dei propri figli per lunghi periodi, cosa che in estate è facile che accada. Anzi si spendono fior di quattrini per sottrarre i bambini all’afa delle città organizzando per loro vacanze, campi e soggiorni vari per consentirgli di godere appieno dei mesi estivi precedenti alla vacanza ufficiale, quella di agosto con mamma e papà. Si paga per allontanarli da noi ma è per il loro bene. Ora non so voi ma a me l’idea che domattina mia figlia parta per una settimana di montagna con un gruppo organizzato di coetanei mi pesa non poco, vuoi perché è piccola o almeno io la vedo tale perché di anni ne ha otto e proprio piccolissima non è. E sono certo che magari un po’ di malinconia le verrà anche perché è solo la seconda volta che capita, però poi tutto andrà liscio. E se attivo il filtro della ragionevolezza sono contento, sarà un’esperienza edificante e si divertirà. Mia moglie ed io invece difficilmente ci abitueremo, né questa volta né quelle future e lo so che sbagliamo e che un giorno nostra figlia avrà una vita indipendentemente da noi. Ma ora, finché si può, pensiamo che sarebbe bello stare sempre insieme e non staccarci mai perché un po’ di ricchezza c’è, in tutto questo. Diventiamo tutti un po’ più completi perché è dalla crescita millimetrica quotidiana dei nostri figli – quella che non ti fa accorgere che crescono se non guardando le vecchie foto – che ricaviamo tutta quella piacevolezza che altrove si fa presto a smarrire, basta trovare sulla propria strada qualcuno che si è messo di sbieco e si deve rifare tutto da capo, insomma avete capito a cosa mi riferisco. Invece a fare il genitore con i suoi alti e i suoi bassi – voglio dire, anche i genitori di Pietro Maso erano genitori – comunque qualche soddisfazione la ottieni e non solo perché ci hai messo del tuo ma perché c’è del miracoloso – non saprei come altro definirlo – in quella materia che pensa e che parla e fa i capricci e che porta a casa la pagella ed è una variabile da riempire giorno per giorno con un valore diverso, fino a quando a riempirla non sei più tu. Quindi ci si controlla perché a essere irragionevoli i figli ti prendono per matto, e si effettuano i bonifici per le settimane di distacco, i giorni prima ad attaccare le etichette adesive sui sacchetti con gli indumenti da mettere nello zaino, la borraccia da un litro o quella da mezzo e così via. L’allenamento, il mio per le assenze future, è appena agli inizi.
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