Cammino nelle orme dei miei antenati.
I miei antenati camminano nelle mie orme.
Cammino nelle orme di tutti gli esseri viventi.
Tutti gli esseri viventi camminano nelle mie orme.
Cammino nelle orme delle future generazioni.
Le future generazioni camminano nelle mie orme
Leggendo questo mantra, mi è apparsa nella mente l' allegoria che da sempre abbino alla vita quando ci si fanno domande alle quali è impossibile rispondere .
L'immensità che ci circonda a volte mi sgomenta, a volte mi esalta perchè mi sembra logico pensare che tutto finisca coll'integrarsi vicendevolmente.
Da sempre, mi raffiguro l'essere umano come una fontana , ognuno con un proprio zampillo che s'interseca con altri e, attraverso vasi comunicanti, questi intrecci danno vita ad esperienze d' amore e affetto e simpatia e amicizia e passioni........... emozioni.
Mio padre e mia madre si sono incontrati in treno e tutto ha coinciso: la loro volontà e i loro tempi, col risultato che sono nata, dando il via ad un'altra serie di goccioline, apparentemente insignificanti, ma che hanno creato altre fonti. Sono conscia di aver influito nella vita di altri, nel bene e nel male, ma ho una certezza che mi inorgoglisce : mia figlia.
Perdonate tutte la retorica , la sdolcinatezza e l'elementarità di queste mie considerazioni, ma oltre non riesco ad andare.
I tuoi figli
non sono figli tuoi,
sono i figli e le figlie della Vita stessa.
Tu li metti al mondo
ma non li crei.
Sono vicini a te
ma non sono cosa tua.
Puoi dar loro tutto il tuo amore
non le tue idee.
Perché essi hanno le proprie idee.
Puoi dar dimora al loro corpo
non alla loro anima.
Perché la loro anima abita nella casa dell’avvenire
dove a te non è permesso di entrare neppure col sogno.
Puoi cercare di somigliare loro
ma non volere che somiglino a te,
perché la vita non ritorna indietro
e non si ferma a ieri.
Tu sei l’arco che lancia i figli verso il domani.
Kahlil Gibram