Questo mi dice la voce nella mia testa, la voce della mia coscienza, la voce della verità?Forse, ogni tanto mi sembra proprio che certi pensieri, certe idee, certi spunti siano da cogliere, da ascoltare, da seguire.
Poi arrivano i freni inibitori, la timidezza, i blocchi comportamentali, i limiti sociologici.Forse, però, è solo tutto un problema legato alla mia estrema timidezza.No, il problema non è che sento una voce nella mia testa che incita alla violenza estrema, all'omicidio di massa, alla tortura, allo stupro, all'anarchia, no. Il problema non è quello.Il problema è che non riesco a darle retta, alla voce. Lo farei, oramai sono anni che la sento incessante nella mia testa, sono anni che mi spiega nei dettagli, anche minimi, come compiere determinate azioni, quando mettere in pratica le peggiori efferatezze.Oramai non è questione di "resistere".Non voglio resistere, è che temo di non avere i mezzi, la forza, la sfacciataggine.Ergermi sopra le masse, ricoperto di sangue e viscere altrui. Da tutti temuto, sarebbe bello, sarebbe una realizzazione, ma sarebbe un'esposizione inappropriata.M'hanno insegnato a restare nell'ombra. In quanto inadatto ed inappropriato alla luce del giorno, sono stato educato in questa direzione. Educato a schiaffoni e pugni, calci e punizioni, ed io ho imparato.Stai al tuo posto e taci.Osserva, memorizza, impara, pianifica... ma poi?Poi niente, poi non fai niente, poi non puoi fare niente, non devi fare niente.Vietato.
La mamma ed il papà mi dicevano sempre che certe cose non si fanno. Che non sono da "bimbo buono". Che non si uccidono gli animali, che non si molestano le bambine, che non si prendono in giro i vecchi, che non si vandalizza, non si distrugge, non si picchia, non si uccide.
L'ho fatto per anni, non ho ascoltato, non ho nemmeno ubbidito quando invece di parlare ordinava.Ora basta, ora ho capito.Ho sbagliato tutto. Ha sempre avuto ragione lei, la mia coscienza, la mia voce interiore.
Ora basta.